Il giornalista e conduttore tv Massimo Giletti, noto tifoso della Juventus, ha parlato aTuttosport dell’arrivo di Cristiano Giuntoli.
“D’istinto, mi viene in mente il motto del club: fino alla fine. E fino alla fine, non a caso, è stato aspettato. Per me Giuntoli vale quanto se non più di un bomber di razza: è l’uomo che serviva per uscire da una crisi societaria profonda. Per lui, semplicemente, parla la storia: guardo i fatti e vedo che con il suo lavoro ha portato in Serie A la squadra espressione di un paese di 70mila abitanti. Carpi è una delle sedi della mia azienda di famiglia, quindi ho seguito con affetto quella cavalcata. Ma questo, d’altronde, è il tempo degli stregoni.
Un dirigente che compie un capolavoro simile è per forza uno stregone. E la Juve, oggi, ne ha tanto bisogno. Il suo ingaggio mi riporta alla mente quello di Marotta e Paratici, prelevati dalla Samp con una scommessa. Dietro la scelta c’è la mano di Elkann, che ha compreso come ci volesse un uomo di calcio in società: ristrutturare il club, in questo momento, è prioritario anche rispetto all’acquisto di nuovi giocatori. Eravamo rimasti all’insegna abbagliante dei nove scudetti di fila, ora siamo scivolati all’inferno: per risalire serve una guida ed è stata trovata”.