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Giletti attacca i tifosi del Napoli: “Che senso ha fare come loro. Noi godiamo a maggio non ad agosto”

Il conduttore Massimo Giletti è di fede juventina ed ha rilasciato alcune dichiarazioni a la Gazzetta dello Sport.

 

Queste le sue parole: “Alla Juve non si festeggia ad agosto, ma si gode a maggio”.

Ok, ma non erano un po’ pochini a Caselle domenica per CR7?

«La Juve è questa, prendere o lasciare. Affamata di vittoria e spietata: da noi i campioni sono una cosa normale. Lo sanno Platini e Zidane, adesso lo imparerà anche Cristiano. Non ci appartiene l’esaltazione, la mitizzazione, soprattutto preventiva: è sul campo che si costruisce la leggenda, non in aeroporto. Sembriamo l’M5S vecchia maniera: uno vale uno…»

Quindi uno a caso, Ronaldo, vale quanto Sturaro?

«Non esageriamo, ma è il messaggio psicologico che conta: mentalmente, la maglia te la devi sudare in allenamento, altrimenti vai in panchina qualunque nome porti. Dybala l’ha capito, ad esempio. È con un po’ di crudeltà, di cinismo, che costruiamo la nostra mentalità vincente: abbiamo mandato via campioni e continuato a trionfare perché, prima dei talenti, verrà sempre la società».

Mai provato invidia per le adunate oceaniche dei rivali?

«Chiedete a loro se, invece, invidiano la nostra bacheca. Che senso ha fare come i tifosi del Napoli, accompagnare in migliaia verso Firenze, se poi la squadra si scioglie in campo. Alla Juve questo rischio non c’è: come avete visto le adunate a maggio si fanno anche a Torino, città molto meno fredda di certi stereotipi ormai superati».

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