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Gigi Simoni: “Inter-Napoli? Spero in un pari. Benitez è perfetto, Mazzarri deve migliorare. Higuain non si discute”

La gara tra Inter e Napoli fa riaffiorare ricordi. Lo sa bene Gigi Simoni. L’ex giocatore azzurro racconta le emozioni del passato legate a questa gara ma anche di quando è stato tecnico sia dell’Inter che del Napoli.
Attraverso un’intervista al Corriere dello Sport, Simoni parla della gara e non solo: tra Benitez e Mazzarri chi sceglie?

Queste le sue dichiarazioni: “La mia Inter era fortissima. Ronaldo, quello vero, era un fenomeno pazzesco. E poi Djorkaeff, Winter, Baggio: campioni veri e ragazzi educati. Pure me il simbolo dell’Inter resta Bergomi: la società avrebbe dovuto valorizzarne la fedeltà ai colori. Il mio esonero dopo aver battuto Real Madrid e Salernitana? Mai vista una così, penso non sia mai accaduto”.

LA COPPA ITALIA COL NAPOLI. “Se chiudo gli occhi e penso a Inter e Napoli, il mio pensiero corre a quella partita. Il San Paolo era pieno: record di incasso e di amore. Andammo ai rigori. Passammo noi. Ma la felicità non fu lunga. Mi aspettavo il rinnovo, che non arrivò. In finale ci andò Montefusco ma meritavo di esserci io. Ero legato alla squadra. Ajala, Cruz, Pecchia: giocatori e uomini di valore”.

INTER-NAPOLI. “Non posso far finta di nulla. Io spero in un pari. Faccio fatica a schierarmi”.

MAZZARRI E BENITEZ, CHI SCEGLIE? “Secco: dico Benitez. Mazzarri è stato mio giocatore. Ho affetto e stima per lui. Ovunque sia andato ha fatto un grande lavoro e non merita di essere sotto tiro. Tre settimane fa era da scudetto, ora passa per inadeguato: il calcio è troppo volubile. Walter è bravo ma deve migliorare nei rapporti. Deve imparare a gestire gli umori e le tensioni. Essere più cordiale. Un sorriso, soprattutto nel post partita, aiuta. Benitez è perfetto. Ho grande considerazione di lui. Mi piace tutto, come allenatore e stile. Se poi riuscisse anche a prendere qualche gol in meno, perfetto. Sinceramente tifo per lui”.

LA CRISI. “Mazzarri può uscirne. Il lavoro alla lunga paga, e òui è capace, ed ha una buona squadra. Certo conosco Milano e San Siro, e l’ambiente sarà pesante. Serve una vittoria. Anche al Napoli servirebbe ma avrebbe un significato diverso. Vincere fuori, in quello stadio, darebbe ulteriore consapevolezza alla squadra, darebbe continuità all’ultimo trend di risultati. Purtroppo il Napoli è partito male e quelle davanti vanno troppo veloci. La Juve non molla mai. Ha sempre fame. Ma i giallorossi hanno forza, entusiasmo e un organico abbondante”.

HAMSIK, CALLEJON, INSIGNE E HIGUAIN. “Credono nello scudetto e fanno bene. Giusto. Era quello l’obiettivo e c’è tutto il tempo per recuperare ma quelle due hanno un qualcosa in più. Higuain non segna? Nemmeno mi pongo la questione. Chi dubita del Pipita è da ammanettare”.

DE LAURENTIiS-THOIR, CHI SCEGLIE? “L’indonesiano mi comincia ad essere simpatico. Dice che è tifoso ed è un bel sentire per gli interisti. L’altro è più ruspante, tosto, però mi è sembrato molto equilibrato con squadra e allenatore nei momenti difficili. L’ho apprezzato. Non saprei chi scegliere, davvero. Diciamo un altro pari, come Inter-Napoli”.

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