Le belle notizie mettono di buon umore e rallegrano il cuore, soprattutto quando si tratta di giovani promesse che per arrivare in Serie A hanno masticato pane e pallone e trovato mille difficoltà sulla propria strada.
La storia di Alex Coppola, capitano e difensore della Primavera del Genoa, ha colpito tutti. Sabato è partito con la prima squadra e domenica, per la prima volta, si è seduto in panchina ma la panchina della Serie A.
La felicità di Alex, però, ha un passato fatto di lacrime e speranze perse ma poi ritrovate. A 15 anni viene chiamato in prima squadra per allenarsi ed ad una visita di routine un’ecografia dice che i valori dello spessore delle pareti del cuore sono sopra la norma. Inizia così il calvario alla fine dei quali vengono indicate due possibili cause per il problema riscontrato: da una parte il troppo sforzo patito dal cuore, dall’altra una patologia.
La notizia fa tremare il ragazzo, il suo sogno era rischio: stop di almeno sei mesi per capire se fosse solo un momento dovuto ad uno sforzo oppure no.
Dopo un mese i valori tornano nella norma ma nessun dottore gli mette la firma per l’idoneità e così lascia il calcio e si dedica alla vita “normale”: la mattina studiava a scuola e la sera lavorava in pizzeria.
Arriva l’ennesimo controllo di routine e questa volta le sue speranze si riaccendono: ha l’ok dei dottori per tornare a giocare e la firma per l’idoneità. Inizia così a giocare e si riprende, allenamenti dopo allenamenti, la maglia da titolare. La sua forza di volontà è notevole e Juric lo convoca per Pescara. Alex siede così, per la prima volta, in panchina, quella dei grandi della Serie A.
Alex Coppola non si è mai arreso, la sua passione e determinazione ha vinto su tutto e questa volta il suo cuore ha retto all’emozione.