Serie A

GdS – Ripartenza Serie A, tutti i dubbi dei medici

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La Gazzetta dello Sport riporta i dubbi dei medici dei club di Serie A sulla ripartenza del campionato, dividendoli in vari punti.

In primis la responsabilità che potrebbero avere i medici da qui in avanti; nel caso in cui ci sia un positivo nella squadra il medico del club sarebbe responsabile in toto del tutto, ed è troppo secondo i medici. Direttamente collegata alla positività da Coronavirus è il secondo punto, dato che i medici non possono diventare dei poliziotti e controllare i giocatori per capire da dove è arrivato il contagio.

Gravina ha subito voluto potenziare il massimale dell’assicurazione dei medici, ma cosa succede nel caso in cui si finisca nel penale? In questo caso si ha una responsabilità immediata del medico ed il potenziamento dell’assicurazione non ha valore.

Poi il quotidiano analizza i dubbi dal punto di vista del ritiro per la squadra, dato che per avere una squadra “pura” ci dovrebbe essere un ritiro di 2 mesi. Questo dopo il lockdown durato, appunto, 2 mesi. Se si verifica una positività, l’unica strada percorribile per la squadra è quella della quarantena per 14 giorni; su questo i medici sono d’accordo con il CTS.

Infine, si continua ad invocare il modello che sta adottando la Bundesliga ma ciò non è fattibile in Italia; in più bisognerà capire se i tamponi saranno sempre disponibili per tutti. La Federazione dei medici sportivi prevede che si facciano ogni 4 giorni, il protocollo dice che si facciano prima del ritiro e poi si ripetano dopo 24 ore. Un impegno pesante, ma così si può andare verso la strada del rischio zero.

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