La Gazzetta dello Sport ha intervistato il presidente del Torino, Urbano Cairo, in merito alla crisi che si sta vivendo.
Di seguito le parti salienti dell’intervista a Cairo:
“Quando ci sono momenti del genere non si può parlare di sport, calcio ecc. Bisogna essere realisti, capendo cosa si può fare e a cosa si può rinunciare. Una stagione è rovinata, ma dobbiamo stare attenti a non rovinare anche la prossima.
Il calendario non lo decidiamo noi, ma l’evolversi della situazione. Oggi tutte le ipotesi possono risultare fittizie. Trovo che il 30 giugno sia un limite invalicabile, oltre il quale è sbagliato continuare a giocare.
Rischiamo di rovinare la prossima e quella potrebbe essere una nostra responsabilità. L’ipotesi della Uefa (quella di giocare anche a luglio, ndr) mi sembra che possa complicare le cose. Una cosa è certa, si ricomincia ad allenare tutti insieme.
Sono d’accordo sul taglio degli stipendi, ma prima di prendere la calcolatrice bisogna chiedere un’analisi intelligente della situazione. Se il sistema va in crisi, pagano anche loro. Il calcio deve aiutare il Paese a ripartire anche da un punto di vista sociale.
Per riprendere bisogna studiare il modello coreano per fare tamponi a tutti e valutare il rischio contagi. Il virus lo si deve gestire anche dopo, non sparirà in un colpo. A tutti va la mia solidarietà e dobbiamo mantenere la fiducia.“