A Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show, è intervenuto Claudio Gavillucci, ex arbitro. Queste le sue dichiarazioni.
“I reintegri di Minelli e Baroni? Da uomo di sport sono contentissimo, è sicuramente un bel segnale da parte del nuovo corso dell’AIA. Sabato sera ho fatto personalmente i complimenti a Trentalange e al vice-presidente Baglioni per il coraggio che hanno dimostrato nell’ammettere che si era commesso un errore nella dismissione dei due arbitri, al di là delle sentenze dei vari tribunali. La proroga ottenuta da Calvarese? Mi sono sempre battuto per la trasparenza nelle graduatorie di merito, quindi, nonostante gli errori commessi in Juve-Inter, se la sua posizione nella graduatoria finale gliel’ha consentito, è giusto che sia rimasto nell’organico. Non ci si deve basare su una singola partita, seppur sbagliata, ma sull’intero andamento del campionato. Il merito sportivo deve essere l’unico elemento di selezione in qualsiasi competizione e le graduatorie, se stilate con trasparenza e con criteri chiari e noti a tutti i concorrenti, vanno rispettate. Gli arbitraggi agli Europei? Complessivamente il giudizio è positivo, la designazione di Bryck per Italia-Spagna va considerata alla luce delle squadre arrivate in semifinale. Gli arbitri italiani, inglesi e spagnoli, che sono i migliori al mondo, non possono più arbitrare, essendo giunte alla final four le rispettive nazionali. Detto ciò, Bryck rimane comunque un arbitro di grande esperienza. L’arbitraggio di Belgio-Italia non mi ha convinto, il rigore dato al Belgio è leggero, ma il VAR non poteva intervenire per cambiare la decisione. La finale dovrebbe spettare all’olandese Kuipers, ma sono convinto che, se l’Inghilterra non fosse arrivata fino in fondo, sarebbe toccata al mio amico Taylor. Rocchi nuovo designatore? Contentissimo per Gianluca, non avrà un compito semplice, ma era l’unico in grado di sostituire Rizzoli. Ha sicuramente più empatia e carattere di Rizzoli, il quale, sotto questo punto di vista, non mi ha mai convinto in questi anni da designatore. Visto il ricambio generazionale importante che si sta accingendo a vivere questo gruppo, ritengo siano doti fondamentali da cui non si può prescindere per la scelta di un designatore”.