Gennaro Gattuso, un uomo vero, un vero leader sulla panchina del Napoli. L’articolo di Maurizio Nicita su La Gazzetta dello Sport.
“Un uomo solo al comando, il suo nome è Rino Gattuso. Lui non ha bisogno di apparire sui social, di mostrarsi in tv. Di essere simpatico non gli interessa nemmeno. Perché la sua grande forza è nel lavoro. E da quando, domenica scorsa, il suo Napoli ha potuto riprendere gli allenamenti, Rino si è calato con entusiasmo sul campo, atteggiamento che ha contagiato tutto l’ambiente. Ogni mattino è il primo a varcare i cancelli del centro sportivo e l’ultimo a lasciarlo nel pomeriggio. Le attenzioni sono massime per ogni seduta: sul programma da svolgere, sul come far muovere staff tecnico e medico in rispetto alle norme.
Rino segue con attenzione ognuno dei suoi giocatori e appena c’è l’occasione si ferma con loro a parlare, a cercare di stimolarli, sostenerli psicologicamente in un periodo complicato per tutti, al di là de lconto in banca. Lui è fatto così, quando si cala in una realtà lo fa dando tutto se stesso con generosità, non risparmiandosi mai. Un messaggio che ai giocatori è arrivato forte e chiaro e il suo ruolo ha assunto anche una certa importanza nelle scelte future di diversi giocatori.
Perché oltre i soldi contano le motivazioni. E se oggi Piotr Zielinski appare più vicino alla firma del rinnovo, Arek Milik sta pensando di restare e lo stesso Dries Mertens ancora non ha firmato per altri club -pur potendolo fare col contratto in scadenza- il merito è anche di questo allenatore che mette il cuore davanti e ha mostrato di non pensare al portafogli, a Napoli come a Milano, piuttosto che a Pisa o a Creta.
Nessuna invasione di campo con i dirigenti, ma la voglia di costruire insieme qualcosa di importante. Perché l’esperienza dal Milan alla Nazionale, gli ha insegnato che solo creando un gruppo forte e leale si possono ottenere risultati importanti. Per tutto questo la gente di Napoli, non solo i tifosi, hanno imparato ad amare questo personaggio che non ha bisogno di social o visibilità per affermarsi.
Gli basta la sua testimonianza di coerenza, quella che oggi lo porta a dare il massimo per provare a far ripartire il calcio, la sua vita, il lavoro di tanta gente cui sta accanto, e lo ha dimostrato concretamente con i dipendenti del Napoli messi in cassa integrazione“.
L’articolo completo su La Gazzetta dello Sport.