Il tecnico del Milan ha rilasciato alcune dichiarazioni prima della sfida con il Benevento
“Sono felice. Essere qui è un sogno e voglio restarci a lungo. Se ci avevo mai pensato? Lo dico sinceramente: volevo arrivare qui. L’obiettivo è sempre stato sedermi a questo posto, avrei potuto allenare la Primavera 4 anni fa, entrare nello staff di Allegri, ma ero appena guarito dal problema agli occhi e credevo che fosse il momento giusto per lasciare: sapevo di abbandonare qualcosa di straordinario ma volevo toccare con mano altre esperienze. Ora sono qui: voglio dare il massimo.
Come arriva la squadra? Intanto ringrazio i ragazzi per la disponibilità, sono soddisfatto. Roma non è stata costruita in un giorno, ma per la voglia che mi hanno dato finora i ragazzi sono contento. La sfida di domani è delicata: abbiamo tutto da perdere, ma l’ambiente è carico. Stiamo attraversando un momento non facile e c’è un po’ di tensione. Ma da quando sono qui l’ambiente, lo staff medico e quello tattico ha lavorato benissimo. C’è entusiasmo: dobbiamo dimostrarlo sul campo. Qui c’è tanto da fare, i pensieri ti assalgono quando esci da qui…
Le vittorie aiutano a star bene, io ho un modo diverso di allenare rispetto a Montella, questo è chiaro a tutti. Se il mio sarà un Milan più italiano? Non lo so, sarà il Milan di chi farà meglio durante la settimana: non andrò a vedere il passaporto. Serve invertire la rotta. In questi primi allenamenti ho capito che continueremo con la difesa a 3. Bonucci è uno con carisma, leadership, ma voglio più persone con queste caratteristiche. Mi chiedete spesso di Biglia… Quanta gente gioca in Argentina? Ecco, c’è un motivo se lui è titolare in nazionale… Una persona pazzesca, a livello tattico è geniale. Però deve stare bene. Lavoreremo molto, abbiamo molto bisogno di lui. Kalinic alla Mandzukic? Non credo sia possibile. Deve essere il nostro 9… Ho fatto qualche colloquio coi singoli, finirò il giro con calma. Ho bisogno di conoscere tutti bene. Per esempio Kessie ha giocato anche da seconda punta. Voglio sfruttare al massimo tutti i miei ragazzi.
Qui mi sento a mio agio, non sento pressioni, non sento difficoltà, non ci sono problemi. La cosa più difficile sarà gestire tutti i giocatori, m ene rendo conto col passare dei giorni. Qui c’è bisogno di tutti e lo farò capire: voglio coinvolgere tutti a 360°. Ora pensiamo alla partita col Benevento, a far vedere in campo chi siamo”.