Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato ai giornalisti nella conferenza stampa del post partita di Napoli-Parma.
“Era importante vincere, abbiamo provato a giocare col 4-3-3 ma alla fine abbiamo giocato col 4-4-2. Non credo alla sfortuna. Il quadro della squadra sono i primi dieci minuti, soffriamo mentalmente. Non siamo tranquilli dobbiamo trovare brillantezza mentale e fisica. Non si vince da troppo tempo. Si vive qualcosa di diverso, con tanti risultati negativi, la testa deve andare avanti di pari passo con la condizione fisica.
Su Mertens che ha dato la scossa. “Vero, ha dato una scossa ma in questo momento la squadra ha bisogno di trovare equilibrio. Da parte mia c’è la consapevolezza di avere a disposizione grandissimi giocatori, ma devo decidere, fare delle scelte, se farli giocare tutti insieme o avere maggiore equilibrio e rischiare meno possibile”.
Nella ripresa sembrava tornare feeling anche col pubblico. Ma gli equilibri dipendono anche dalla condizione? “A me non piace che i terzini danno entrambi ampiezza, se uno spinge un altro deve restare. Abbiamo dato campo aperto agli avversari. Bisogna avere sempre 3 dietro, giocare bene a livello preventivo, poi ci sta che uno veda il calcio diversamente, ma il calcio è questa roba qui”.
Senza pubblico manca la spinta per le proteste per il regolamento d’uso. Si sente di fare un appello? “Questa squadra non sta facendo risultato, ci stanno i fischi, ma non bisogna prendersela con i singoli. Il responsabile sono io, ma qualche fischio ci sta per i risultati. Dobbiamoi portarli noi dalla nostra parte con i risultati”.
Elmas più dinamico da affiancare ad Allan? “Allan s’è allenato poco dopo l’infortunio, gioca con gli anti-infiammatori, ma ha dato disponibilità. Il giochino non è solo questo, ma dobbiamo giocare a 3 e serve gente che sta bene, giochi con continuità. A tratti abbiamo fatto fatica a tenere il campo, a recuperare quando ci allungavamo, è questo che mi preoccupa. Poi per il resto ne ho 4 per 3 posti, anzi 5 ma Gaetano ha sempre fatto un altro ruolo in carriera. Non voglio sentire la parola sfiga o sfortuna, nel calcio non c’è, serve malizia in più e pensare a quello che devi fare”.
La squadra non sembra abituata al pressing alto. “Bisogna lavorare molto su tanti aspetti, bisognava costruire meglio da dietro, ma poi ti viene il braccino e ti viene peggio in partita, ma dobbiamo lavorare sulla testa, la convinzione. La squadra deve liberarsi e giocare il calcio che ha fatto per tanto tempo”.