Il mister Gattuso e David Ospina presentano il match contro il Barcellona di domani sera, ritorno degli ottavi di finale di Champion’s League che deciderà chi andrà alle Final Eight.
Tra poco partirà la conferenza stampa del tecnico azzurro, che sarà in compagnia del portiere colombiano David Ospina. I due parleranno del match di domani sera, dopo cinque mesi e mezzo di attesa per questa partita che potrebbe fare la storia del Napoli.
Ore 18.55 – Inizia la conferenza stampa. Sarà in contemporanea e parleranno sia il portiere che il mister.
Ospina e Gattuso sulla sfida di domani
Ospina: “Abbiamo molte motivazioni e ci siamo preparati per una settimana intera per questa partita. Sappiamo l’importanza della partita e la qualità del Barcellona, ma noi pensiamo a lavorare e a fare in partita quanto preparato. Il Napoli continua a crescere. Il mister è stato chiaro, conosciamo le qualità dei nostri giocatori. Proveremo a sfruttare quest’occasione.”
Gattuso: “Sappiamo che per noi sarà una partita molto difficile, sappiamo che è una partita difficile e che squadra è il Barcellona. Dobbiamo fare una grande partita, sia dalla parte tecnica che tattica e forse non basterà nemmeno.”
Per Gattuso: Come sta Insigne e come sta Lozano? Cosa è cambiato con il messicano?
“Insigne ieri ha fatto il 50% ed oggi il 100% di allenamento con la squadra. Voglio sentirlo dire da lui domani come sta. Se sta al 100% allora potrà scendere in campo. Lozano dopo il lockdown ha lavorato duramente, rispettando le richieste mie e dello staff e ha avuto più opportunità. Se si deve giocare ad attaccare gli spazi Hirving può fare la differenza. Il problema è come vogliamo giocare noi in campo.”
Sempre per Gattuso: Chi ha avuto più vantaggi dopo il lockdown? “Io penso che abbiamo fatto uno sport completamente diverso; tutto il calcio è stato bravo a far ripartire la macchina ma il calcio è un’altra cosa. Non so chi ha avuto più vantaggi, noi abbiamo avuto tanto stress e tanta fatica. Abbiamo vinto la Coppa italia ma per tante partite non mi è piaciuto l’atteggiamento della squadra che ha giocato col freno a mano tirato.
Non so chi ha avuto più vantaggio con il lockdown, penso però che in più di un qualcosa siamo migliorati. Nelle ultime 12 partite comunque siamo migliorati nel possesso palla, siamo la squadra che palleggia di più in Serie A, abbiamo creato tanto anche se non abbiamo finalizzato al meglio.
Per Ospina: cosa pensi della sfida con Messi? “Sappiamo cos’è Lionel, un giocatore differente che può cambiare la partita con una giocata. Tutti noi dobbiamo stare attenti e concentrati. La verità è che conosciamo tutti il valore di Leo, dovremo fare attenzione”.
Per Ospina: com’è il rapporto con Meret? Già sapete chi di voi giocherà? “Abbiamo un bel rapporto, facciamo le cose in allenamento insieme. Decide il mister. Noi vogliamo fare di tutto per aiutare la squadra”.
Per Gattuso: è contento del fatto che in Spagna abbiano capito che non è un difensivista? “Basta saper leggere bene i dati, i numeri. Forse in Italia non lo sappiamo fare e si vuole calcare il mio soprannome, ma i numeri dicono diversamente. Se l’organizzazione tattica viene scambiata col difensivismo non è un mio problema. Da calciatore ho fatto cose importanti con caratteristiche totalmente diverse da quelle che ricerco oggi da allenatore. Ci vuole tempo per togliersi un’etichetta, ma va bene così”.
Sulla mancanza del pubblico e sul periodo del Barcellona
Gattuso: “Il pubblico è il calcio, senza pubblico non è calcio. Il pubblico ti dà vibrazioni eed emozioni e può esserre un bene per chi gioca in casa ma anche creare pressioni. Domani, senza pubblico, ci dà un piccolo vantaggio perché se c’erano 90.000 persone che cantavano era difficile se i giocatori non avevano carattere.
Il fatto di non aver vinto nulla ancora gli dà più forza. Il Barcellona è una squadra che vince da tanti anni; lo so bene perché l’ho vissuto ma noi domani abbiamo da scalare l’Everest. Alla fine hanno recuperato tutti e hanno solo due squalificati; sono fortissimi ed è uno spettacolo vederli giocare. Fabiàn ha ancora ampi margini di miglioramento, che si esprime con un calcio tecnico ma può migliorare ancora tanto.
Fabiàn ha una grande carriera davanti. Gente come Zielinski, Elmas…queste partite sono un percorso, bisogna viverle per crescere. Quella di domani è una partita che i giocatori se la devono giocare e se la devono godere, senza avere paura.
Sull’aspetto tattico, li abbiamo sempre colpiti sul palleggio e non sulle ripartenze, il Barcellona è a loro agio quando ha la palla tra i piedi e non lo so quando non ce l’hanno. Bisogna giocare bene la partita sia a livello tecnico che tattico; bisogna ragionare quando abbiamo la palla e quando non ce l’abbiamo. Sembra facile, ma non lo è. Non bisogna avere la presunzione di prenderli sempre in alto perché hanno grandissime qualità.”
Per Ospina: com’è giocare con uno stadio così grande che sarà vuoto? “Questa è una situazione dura per tutti i calciatori, il calcio è una festa per tutti ma è dura giocarla senza spettatori. Noi dobbiamo giocare per fare il risultato che vogliamo.”
Per Gattuso: che differenza c’è nella vigilia di questo genere di partita da allenatore e da calciatore? “Da allenatore è completamente diverso. Non posso dare tensione alla squadra, a cui parlerò domani. Io dico sempre che bisogna ricordare da dove si è partiti, della storia che ti sei scritto da solo. L’ho sempre pensata così. Prima di arrivare a fare queste partite, ci sono la parrocchia, la spiaggia, i primi calci, le giovanili e tutto il resto. I miei calciatori devono ricordarsi di questo, non gli farà male”.
Per Ospina: cosa ne pensi di questa stagione del Napoli? “Questa è una stagione particolare, abbiamo lasciato tanti punti all’inizio. Potevamo essere più sopra in classifica, ma abbiamo fatto bene. Vogliamo fare cose importanti per questa società.”
Le ultime due domande per Gattuso
Ancora sul Barcellona. “Il Barcellona non è una questione di numeri. Il Barça è la sua metodologia, il suo modo di tenere il campo. Per me l’importante non è se gioca a tre o a quattro dietro, l’importante è come tengono il campo, come ruotano i giocatori, come possono metterti in difficoltà. E’ la loro mentalità, la funzionalità nel vedere il calcio. E’ una squadra unica per come vogliono giocare al calcio”.
Qualche anno fa incensasti Riqui Puig e domani potrebbe giocare. “Puig non è un giovane, è un giovane campione. Ha il gioco dentro. Fa sembrare delle giocate difficili come giocate normali, già da due anni. E’ uno spettacolo vederlo giocare, fa bene al calcio, alle persone che vedono il calcio. Questo è merito della cantera del Barcellona, non è un caso che da anni escono calciatori con queste qualità”.