L’ex allenatore del Napoli Gennaro Gattuso è stato intervistato ai microfoni del Corriere Della Sera. Di seguito le sue dichiarazioni.
“Se mi chiamano Ringhio, ci sarà un motivo. Non vado a caccia di facili consensi, non faccio il simpatico a comando. Sono uno che lavora, che ha sempre lavorato, che ha faticato tanto e che è grato alla vita per quello che gli ha dato. Quando sento dire che sono razzista mi sembra di impazzire. Nessuna persona, mai, può essere giudicata per il colore della pelle. Conosco tanti con la pelle bianca che non si comportano bene. Il razzismo va combattuto, sempre. Ho allenato decine di giocatori che avevano la pelle diversa dalla mia, nel mio ristorante ne lavorano tre, ho avuto compagni di squadra ai quali ho voluto bene. Per me non conta il colore della pelle, conta la persona. La sua onestà, la sua lealtà”.
Nel tritacarne nel quale è stato gettato con ferocia, si è anche detto che non avrebbe la salute per allenare una squadra di calcio.
“Anche qui non ho mai nascosto nulla. Ho, come tante persone, una malattia autoimmune che si chiama miastenia oculare. Ne soffro da tempo ma è assolutamente sotto controllo e non comporta alcuna limitazione al mio lavoro. Non ho nessun impedimento, tanto è vero che ho sempre allenato. E non male. Anche a Napoli, dove ho allenato grandi giocatori in una grande società”.