Gennaro Gattuso, allenatore del Milan, ha parlato nella conferenza stampa di presentazione di Milan-Napoli, partita che si giocherà domani, ore 15.00 a San Siro.
“Ho dato due giorni di riposo alla squadra e mercoledì ci siamo guardati in faccia, vedevo troppe facce abbattute. Dobbiamo sicuramente migliorare sull’aspetto offensivo negli ultimi venti metri però la squadra non è vero che è stanca, macina gioco, sta sempre là, dobbiamo continuare. Tranne gli ultimi 15 minuti contro la Juve e a livello tecnico contro l’Inter la squadra è sempre stata viva. Poi è normale che se fai due punti in tre partite un po’ di scoramento viene.
Al mio paese le persone sagge dicevano, impara l’arte e mettila da parte. Quando incontri allenatori bravi come Sarri, Allegri, Di Francesco, devi solo osservare e imparare. Con Sarri c’è tanto materiale da imparare. Noi sappiamo cosa fa il Napoli, quelle quattro cose che però ti fanno venire il mal di testa. Dobbiamo essere pronti a livello tattico, fisico e tecnico, dovremo fare una grande prestazione. Mi piace il palleggio che fanno, lo fanno sempre con una finalità, sanno quello che devono fare. Hanno una grande organizzazione e i movimenti della linea difensiva sono meravigliosi da guardare. Ha tutto un senso nella manovra del Napoli. Si vede che c’è organizzazione.
Ho vissuto questa settimana di calcio internazionale con grandissimo orgoglio per il nostro calcio. Era da tanto che non vivevamo partite del genere con prestazioni del genere, fa bene al nostro calcio. Buffon? Non lo giudico, faccio fatica a giudicare me, figuriamoci se posso giudicare gli altri. Nei miei ultimi anni di carriera la vena s’è chiusa spesso, in Champions ho preso sei giornate di squalifica perché ho dato una testata a Jordan. Figurati se io posso fare la morale a qualcuno. Gigi è stato un grande compagno e rimane un grandissimo campione. Se vorrà chiedere scusa lo farà quando sarà pronto. Posso dire solo che sono orgoglioso del nostro calcio e delle nostre squadre. E abbiamo avuto la conferma che la VAR toglie ogni dubbio e non capisco perché non si sfrutti in tutti i campionati europei e mondiali.
Donnarumma? Sono orgoglioso di lui. Adesso comincia il bello. Deve dare continuità perché ha l’obbligo di provare a diventare il portiere più forte del mondo, ma per farlo deve lavorare con serietà e non abbattersi. L’errore ci sta, bisogna perdonarlo però perché lui ha le doti per diventare il più forte e deve lavorare con serenità. Siamo un po’ arrabbiati perché avevamo iniziato a fare l’abitudine a vincere e vedendo la prestazione con il Sassuolo meritavamo di più. Ora dobbiamo continuare e non lasciare nulla al caso. Preferisco che i ragazzi quando arrivano al campo siano concentrati, è brutto vedere che arrivano fischiettando, con le infradito e pantaloncini. E’ bello che arrivano con la faccia arrabbiata perché non è arrivato un risultato, è importante.
Zapata? C’è grande fiducia, è un gran ragazzo, andrà a fare i mondiali con la Colombia. Musacchio anche è affidabile. Sono tranquillo, sono ragazzi che hanno un grande senso di appartenenza e domani ci daranno una grande mano. Non sono frasi di circostanza, ci credo sul serio. Le prime due settimane sono fondamentali. Sicuramente l’anno prossimo si rimarrà qui per dieci, undici giorni perché si deve fare una preparazione aerobica. Le partite si vanno a fare quando hai la preparazione nelle gambe. Mi piace come gestisce la preparazione il Napoli perché se il primo blocco resti nello stesso posto e dai continuità è molto buono.
A me di Reina oggi non me ne può fregare di meno. Oggi penso a Donnarumma. Abbiamo una partita importante e noi domani dobbiamo pensare a questo. Se verrà al Milan lo aspetterò a braccia aperte, ma ora come ora è un giocatore del Napoli. Il Milan non ha mai vinto contro Sarri? Eh, speriamo. Sicuramente né io né Sarri siamo il massimo a livello di look. Ma battute a parte, lui è un maestro, è partito dal basso e ha portato qualcosa di più, di nuovo nel calcio. Si va a mettere nel novero dei grandi allenatori italiani che hanno cambiato il nostro calcio. Ricordo che lo incontrai come giocatore in Coppa Italia, Milan-Arezzo e già si vedeva che era molto preparato, sui calci piazzati non ci fece capire niente. Sono felice di affrontarlo, da allenatori come lui si può solo imparare.
Io ho grande fiducia nei miei ragazzi, se cambiamo poco è perché non voglio minare quelle certezze che abbiamo acquisito. Abbiamo ancora tante partite difficili da giocare e abbiamo il dovere di affrontarle nelle migliori condizioni. Va bene la finale di Coppa Italia, ma siamo a pochi punti dall’Europa, non possiamo giocare in modo tranquillo queste partite. Dobbiamo essere cattivi su quello che si va a proporre, il nostro problema in questo momento è solo questo, la squadra ha voglia. Abbiamo speso tanto, ma non è un alibi, non siamo stanchi.
Domani sceglieremo chi andrà in campo, sia André Silva che Kalinic hanno avuto dei problemi ma li vedo bene. Domani sceglieremo. Quando ti mancano i due difensori che negli ultimi mesi hanno giocato sempre c’è poco da inventare. In questo momento dobbiamo consolidare quel che abbiamo fatto, per cui abbiamo lavorato. A me non piace fare le cose da arruffone e con la difesa a tre abbiamo fatto questa impressione. Le cose bisogna studiarle, capirle e applicarle, c’è un lavoro dietro e ora come ora dobbiamo dare continuità a quello che facciamo di buono”.