Dopo essere intervenuto ai microfoni di Dazn, il mister Rino Gattuso si è fermato anche ai microfoni di Sky per commentare la partita giocata contro il Torino.
Di seguito le sue parole:
“Ero preoccupato per questa gara, per come venivamo dopo la sfida contro il Barcellona. I primi 5 minuti siamo partiti male, poi la squadra ha fatto ciò che doveva fare, ma sono molto arrabbiato per il gol preso. Bisogna continuare su questa strada. Giovedì c’è un altra partita, c’è da recuperare energie per dare continuità a ciò che stiamo facendo.
Quando arriviamo negli ultimi 25 metri dobbiamo essere più cattivi. Non è la prima volta che manteniamo aperta una gara e questa è una cosa che dobbiamo migliorare. Difficile gestire Milik e Mertens ma anche a centrocampo ho difficoltà.
Ho una rosa di giocatori forti. Milik mi piace tanto, per fisicità è un giocatore che quando viene a legare mi piace molto perché fa uscire bene il gioco. Spero di poter avere sempre queste problematiche. Sta a me fare le scelte, ho una squadra davvero forte.
La mia priorità non è il palleggio, ma è come sta lavorando la linea di difesa, di come sale, di come fa fare fatica agli avversari. Possiamo fare meglio. Il nostro obiettivo è riuscire andare a giocare a campo aperto. Abbiamo col portiere 7 uomini nei nostri 18 metri. Qualche infarto ai tifosi lo facciamo prendere.
Mancano ancora dodici partite alla fine del campionato, un ritorno in Champions da giocare e la Coppa Italia. La domanda è facile per me, preferisco vincere tante partite. Giovedì ci giochiamo tanto, così come col Barcellona. La priorità resta vincere tante partite per andare in Europa League.”
Gattuso sul rinvio delle partite
“Non è corretto perché se si deve giocare, giocano tutti. Giocare delle partite tra un mese è completamente diverso. Giocare fra un mese o due, non è la stessa cosa. Se il Torino avesse giocato col Parma aveva 5 diffidati che poi invece hanno giocato contro noi.
Giocare il 13 maggio Juventus-Inter ha tutt’altra valenza di giocarla domani perché le classifiche sono diverse. Il calcio è un’azienda, bisogna fare robe concrete e non far parlare nessuno.“