Gennaro Gattuso, allenatore del Napoli, ha parlato ai microfoni di Sky dopo la deludente sconfitta rimediata contro la Fiorentina.
Da parte mia c’è grande preoccupazione, ho visto una squadra che ha fatto il contrario di quanto fatto intravedere nelle ultime settimane. Abbiamo sbagliato tutto, abbiamo giocato in modo elementare, abbiamo fatto il solletico agli avversari, senza furore agonistico. E’ una squadra su cui bisogna riflettere bene su che direzione andare, non abbiamo toccato il fondo ma siamo sprofondati. Non è solo una questione tecnico-tattica, ma anche il modo di tenere il campo.
Il primo responsabile è l’allenatore, sceglie gli uomini da mandare in campo. Non mi piace parlare di alibi, al San Paolo c’è un’atmosfera che non va bene ma noi siamo dei privilegiati a fare questo lavoro. Per uscire da questa situazione ci vuole veleno, gli occhi della tigre.
Non sono venuto qua per stare due-tre mesi, mi piacciono le cose difficili, ci metto il mio faccione, le soluzioni dobbiamo trovarle io ed i componenti del mio staff. La squadra deve cominciare ad avvertire quello che stiamo combinando, stiamo giocando col fuoco.
Da dove si riparte? Qua bisogna guardare la classifica e non la Champions. Dobbiamo parlare partita dopo partita e ritrovarci, dirci le robe in faccia ed uscire da questo momento qua. Per me è difficile venire qua e parlare, avevo visto la squadra che mentalmente stava bene ma oggi non ho visto nulla di quello che abbiamo fatto.
Squadra in ritiro? Decisione che ha preso la squadra, non possiamo sottovalutare nulla. Bisogna guardarci in faccia e stare insieme, dirci quello che dobbiamo dire, sfogarsi. In questo momento non basta tutto quello che stiamo facendo.
In questo momento sarebbe facile dirti il problema è le multe o non multe. La squadra si allena con qualità, stanno dando tanto. E’ una squadra che deve ritrovare entusiasmo e voglia. Vedo tante volte che un giocatore che ci punta, siamo in cinque, e lo portiamo fino agli ultimi metri, non annusiamo il pericolo. Bisogna pensarci prima, prepararsi prima. Non basta solo allenarsi, è la partita che ci giudica, questa è una squadra che deve cominciare a dirsi le cose in faccia. Ho giocato per anni con gente che mi stava antipatica, ma in campo davo tutto.
Demme ha fatto due spezzoni di partite ma ai nuovi va dato tempo di ambientarsi, sono appena arrivati. Certo sono giocatori che possono dare una grande mano.
Cosa non hanno fatto i giocatori? Penso che nel primo tempo la squadra non ha fatto malissimo, abbiamo sviluppato, ma alla prima difficoltà è una squadra che perde di sicurezza e compattezza. Giochiamo in modo scolastico, siamo stati una squadra piatta che ha fatto il solletico alla Fiorentina. Koulibaly? Vediamo, non si è mai allenato con la squadra, sta facendo lavori blandi.
I ragazzi mi ascoltano? E’ una squadra che ascolta, tante volte mi ha dimostrato che ha voglia di seguire. Non posso pensare, non credo, di poter entrare nella testa dei giocatori e dare il carattere che avevo io. Tirare pugni sul tavolo non serve, bisogna farsi un esame di coscienza e capire come uscire dalle difficoltà. Alla fine tieremo le somme e vedremo se qualcuno ha perso l’entusiasmo, qualcuno non vuole rimanere, qualcuno è ferito dalla questione delle multe. Ognuno sembra che va dove gli pare.
Penso di avere in mano una squadra forte, la mia preoccupazione è quella di come far uscire questi giocatori e farli esprimere bene come hanno fatto per tanti anni. Tanti giocatori non sono abituati a giocare in una classifica così, oggi dobbiamo giocare col coltello tra i denti, essere pronti ad aiutare il compagno, e questo al momento ci manca”.