Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Juventus.
“Non è uno spareggio, semmai sarà quello di Coppa Italia. In finale deve esserci un vincitore per forza, in campionato è importante, ma poi rimangono sette gare e 21 punti disponibili. I punti pesano sempre di più, ma in tutti i modi non sarà una partita definitiva. Ronaldo? È un problema della Juve. Può esserci qualche accorgimento diverso, ma noi pensiamo ad affrontare i bianconeri.
Pessina sta bene, si è allenato in maniera individuale. Ieri si è aggregato alla squadra, se gioca te lo dico domani. Non arrivare in Champions sarebbe un pessimo risultato. Noi pensiamo a quella che è la nostra opportunità, per noi arrivare in Champions per la terza volta di fila sarebbe un traguardo fantastico, per loro è un traguardo minimo. Difesa a tre? Ci siamo tutti, possiamo schierarci come meglio crediamo. È una forza, possiamo esprimerci con assetti diversi. Poi la valutazione va fatta in base all’avversario.
Ispettore doping? Non penso alla dietrologia e alla giustizia ad orologeria, non c’è stata nessuna interruzione.
Nella Juventus ho fatto vent’anni, sia da ragazzino che da allenatore. Ci sono parecchi aneddoti, ma non credo sia il caso.
Gosens? Sapeva che non veniva Ronaldo. C’è un bel clima, c’è un po’ di tensione giusta per affrontare la gara di domani. Poi c’è la Roma, c’è un mese in cui raccogli i risultati per quanto riguarda la prossima stagione. Siamo lì, c’è un po’ di tensione. Ma c’è un bel gruppo.
Orsato è uno dei migliori arbitri in assoluto, ha fatto qualche erroraccio come Inter-Juve di qualche anno fa, che ha pagato, ma anche i grandi giocatori hanno sbagliato. Se è una garanzia te lo dico domani dopo la partita.
Ronaldo o Dybala? Sono due grandissimi giocatori, ho avuto la possibilità di allenare Dybala a Palermo. Un predestinato. Sul piano tecnico come si fa, non tira mai fuori, prende sempre la porta, possiamo discutere di altri argomenti, ma sul piano calcistico…Dybala? Avrei preferito fosse rimasto fuori una settimana o due”.