Il tecnico dell’Atalanta ha rilasciato un’intervista all’edizione odierna de “Il Mattino”. Di seguito alcuni stralci.
“Quando misi ko Maradona da giocatore? Per giorni non mi fecero chiudere occhio, lo colpii con una manata, lui stramazzò al suolo, pieno di sangue, aveva una ferita al labbro che curarono poi con quattro o cinque punti di sutura. Una grande paura ma non lo feci apposta, non me lo perdonarono facilmente i tifosi azzurri.
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Vicino al Napoli in passato? Probabilmente sì anche se non ci ho mai creduto tantissimo che potesse succedere. Però quella primavera effettivamente qualcosa si mosse. Mazzarri aspirava a finire alla Juventus e De Laurentiis pensò a me nel caso in cui fosse andato via. Mazzarri restò e non successe nulla.
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La querelle Sarri-De Laurentiis? Tutta questa situazione che si è creata alla fine darà maggiore attenzione e concentrazione a tutto l’ambiente. Poi il valore di Sarri rimane immutato. Magari De Laurentiis ha voluto solo creare della pressione positiva. Se passano il turno avranno entrambi ragione. Non è semplice. Ma il Napoli può vincere 2-0 in casa con il Real, è una cosa possibile. Il Real in trasferta è meno temibile che al Bernabeu e il Napoli al San Paolo è diverso da quello in trasferta.
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Chi invidio a Sarri? Insigne e Hamšík sono il top anche in Europa. Poi il fatto che siano divenuti grandi crescendo nel Napoli, rende la cosa ancora più bella. Per lo spirito di appartenenza dei tifosi nei loro confronti. Pavoletti? è un attaccante con grandi qualità, lo consigliai a Conte per inserirlo almeno nella lista dei 30 per gli Europei. A Genova suoi gol sono stati determinanti per i nostri successi. Quest’anno mi pare sia molto condizionato dagli infortuni, ci vuole pazienza”.
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