La “Gazzetta dello Sport” rilancia alcune dichiarazioni rilasciate da Adriano Galliani, amministratore delegato del nuovo Monza di Berlusconi, a “La politica nel Pallone” in onda su GR parlamento.
“Se interrompiamo la stagione ci sarà una grande riduzione dei ricavi per cui secondo me la soluzione va trovata facendosi affiancare da un grande advisor che valuti caso per caso, se sia più conveniente concludere al 30 giugno, al 30 luglio o al 30 agosto e così via, perché ciascuna soluzione comporta ricavi molto diversi fra loro.
Auspico che venga presa la strada che porti meno riduzione dei ricavi, soprattutto in serie A. Il calcio italiano ha
un’infinità di miliardi di debiti, i mancati ricavi potrebbero portare molte squadre in Serie A sull’orlo del collasso, e bisogna trovare anche un sistema per evitare i contenziosi con le tre fonti di ricavo, pubblico, sponsor e pay-tv.
Cosa farei in caso di stop definitivo? Manderei in Champions le prime 4 ma facendo una classifica (la diversa posizione determina anche una diversa quota ricavi in Europa) mentre credo sia impossibile fare le retrocessioni, per cui andrà trovata una soluzione per avere meno contenziosi legali.
Vedo per il prossimo anno una Serie A a 22 squadre e una B a 21-22.
Il calcio mercato? Penso che sarà una sessione di scambi, come nello sport americano.
In Serie D non ci sono ricavi, in serie C quasi. La serie C perde 120 milioni l’anno che sono messi da 60 imprenditori con una media di due milioni ciascuno. Temo che la crisi economica che colpirà in maniera forte il nostro Paese impedirà a questi 60 signori di mettere i soldi anche l’anno prossimo. Ma Serie C e Serie D svolgono un compito sociale, tolgono i ragazzi dalle strade e bisogna trovare qualche sistema per far sì che questo
compito venga riconosciuto”.