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Galli: “Gattuso non lo sento da un po’. Sarà un leone in gabbia”

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A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Filippo Galli, dirigente.

“Napoli? Sicuramente ci sono le condizioni affinché possa tornare a essere la squadra ammirata fino a 2 mesi fa. Poi si è rotto il giocattolo ed è venuto un po’ meno, ci sono state incomprensioni e tensioni come spesso accade quando i risultati non arrivano. Ora però ha recuperato una serie di giocatori e ha un trittico di partite che può dire molto, paradossalmente può rilanciarsi alla grande. Chiaramente siamo tutti risultati – anche se in maniera esagerata – dai risultati.
Costruzione dal basso non si deve fare? E se si sbaglia un gol davanti alla porta togliamo la finalizzazione? Il calcio si evolve. Sicuramente è strano perché non ci sono i tifosi. Guardiamo il Liverpool, sono 6-7 partite di fila che perde in casa. Qualche giocatore magari ha bisogno del pubblico, di quella motivazione lì. Altri che invece senza il pubblico si esprimono al meglio.
Gattuso? Non lo sento da un po’, sono stato lì da lui ma in questi momenti non si vuole mai disturbare. Sarà un leone in gabbia. Milan? A Verona vittoria forse inaspettata ma ha fatto una gara da squadra consapevole delle sue forze. Bravo Pioli a prepararla, poi dipende sempre dai giocatori. Direi che quelle che possiamo chiamare seconde linee hanno dato dimostrazione di essere sul pezzo. Milan più giocabile per il Napoli? Sì, ci sono state difficoltà che i rossoneri hanno subito sul campo per un calo di prestazioni e assenze. Indubbiamente il Napoli incontra un Milan che sotto certi aspetti non è più la squadra continua di prima. La partita di Verona ha dato qualche certezza in più, bisogna vedere chi recupererà il Milan per domenica.
Inter? Sta giocando secondo me un buon calcio. Ieri sera l’Atalanta ha fatto una grande partita, forse è la squadra che a livello di occasioni doveva vincere. L’Inter ha un suo stile, dico che comunque gioca bene a calcio, mi piace vederla giocare. Poi ha una concretezza incredibile. Ha uno stile di gioco ben definito. Ieri Conte stava subendo e a un certo punto ha tolto Vidal per Eriksen, quindi c’è comunque un pensiero di voler fare la partita.
Sacchi avrebbe giocato come Conte? Lui aveva queste idee di occupare dello spazio e del pressing, spesso la palla ce l’avevano gli altri. L’idea di gioco di Sacchi non partiva tanto dall’avere la palla ma di lavorare molto per rubarla”.

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