Tra le pagine del Corriere dello Sport è possibile leggere una lunga intervista a Giovanni Galeone, che parla di Allegri e degli allenatori in generale.
Allegri che, come ben si sa, è il candidato principale a sostituire Conte sulla panchina dell’Inter. A seguire alcune parti salienti dell’intervista a Galeone, che potete leggere integralmente sul quotidiano in edicola.
“C’è chi ora vuole scimmiottare Guardiola ma nessuno si è accorto che anche lui ora è un altro, non è quello di Barcellona o di Monaco. Qui quali sono le squadre che esprimono concetti identitari forti? Lo stress? E chi deve vivere con 1.200€ al mese e fatica ad arrivare alla quarta settimana cosa deve dire?
Io non ho mai avvertito lo stesso e lo stesso lo vedo se guardo in faccia Allegri o Ancelotti. Hanno la leadership dentro, come Capello che quando va in tv fa delle smorfie e le canta a tutti. Spiegatemi voi perché chi guadagna 12 milioni all’anno dovrebbe avvertire la tensione. Non so come Conte ha fatto a dire quelle cose e neanche cosa lo ha spinto a farlo; frasi così forti nei confronti del management della propria non le ho mai sentite e non ci arrivo a capire il perché.
Il risultato e la capacità di entrare nel mondo che ti circorda rendono più facile il lavoro. Oppure di dare una personalissima identità al lavoro. Per le panchine già saltate i motivi sono diversi e non entro nel merito. Per costruire una squadra serve l’occhio competente; per me Allegri è fuori concorso, vede dove altri non arrivano con lo sguardo e ha la capacità di incidere sulle partite. Poi ha delle incursioni dialettiche straordinarie che fanno calmare gli ambienti.
Chiuderei il microfono nel momento in cui sento accostare un giovanotto a fuoriclasse del passato. Oggi fai due partite discrete e sei il nuovo Totti o Pirlo, ma la verità è che ce ne vuole. E poi quella cosa de “il mio calcio”. Io non ho mai sentito Klopp o Guardiola o tanti altri dire una cosa del genere.“