Rassegna Stampa

Gabbiadini: “Non so come sono stato contagiato, non posso fare sforzi”

Gabbiadini Samp

Manolo Gabbiadini ha parlato della sua positività al coronavirus in un’intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” e della quale vi proponiamo alcuni passaggi.

“Ho avuto la febbre a 37,5 per un giorno, non mi aspettavo di essere positivo. Se avessi aspettato qualche ora magari non avrei fatto il tampone e, comprando la frutta, avrei contagiato un vecchio signore: questo pensiero mi tormenta e mi ha fatto riflettere molto. Tutti abbiamo sottovalutato il problema, ora però l’unica cosa da fare è stare a casa. Quarantena? Sono obbligato a rispettarla per 14 giorni, 

“Ho sentito un po’ di febbre la sera del 10 marzo, ma non ho pensato al virus. Quella notte ho dormito male, mi girava la testa ma non ero caldo, avevo 37.5.

Ho chiamato il dottor Baldari della Samp e mi è venuto a fare il tampone risultato poi positivo.

Non me l’aspettavo, la febbre era passata subito ma da quel momento ho cominciato davvero a riflettere sul coronavirus. Se avessi aspettato un giorno in più non avrei più fatto il tampone perché stavo molto bene e magari, andando a comprare la frutta, avrei contagiato un anziano signore in maniera inconsapevole: è un pensiero bruttissimo, che mi tormenta.

Ho capito che ci sono tanti positivi che nemmeno lo sanno, allora è chiaro che la battaglia la si vince solo restando a casa. 

Sono in quarantena, non posso fare sforzi e devo aspettare per allenarmi.

Siamo in quattro in casa, chiusi per legge. Facciamo la spesa online e se abbiamo bisogno di qualcosa ce la facciamo portare a casa, farmaci compresi. Devo fare 14 giorni obbligatori di quarantena e poi, prima di uscire, dovrò seguire le indicazioni dei medici.

Non posso sapere come sono stato contagiato”.

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