Manolo Gabbiadini ha parlato in esclusiva ai microfoni della tv della Serie A TIM.
“Sono molto contento e orgoglioso di giocare con la maglia azzurra, non sento la pressione della città anche se mi fermano in molti ad esempio quando esco con la mia famiglia, ma la vivo bene perchè altrimenti non potrei giocare a Napoli. Quando lo scorso anno Higuaín ebbe la maxi-squalifica forse avvertii qualcosa ma alla fine segnai 3 gol in 3 gare. Ho avuto una grande occasione? Beh con l’infortunio di Milik non posso dire il contrario, ma ad Arek faccio un grande in bocca al lupo.
Aldilà del fatto che nell’ultimo anno e mezzo ho giocato poco, i numeri sono tutti dalla mia parte. Ho un’ottima media gol in proporzione alle partite giocate e mi sento molto bene. Che tipo di calciatore sono? Beh, non sono molto bravo con le parole però posso dire che sono un attaccante che si sa adattare bene ai vari moduli, ho un grande tiro e credo di avere un buon fisico.
Persone importanti nella mia carriera? Devo ringraziare Ciro Ferrara prima di tutto, senza di lui oggi non sarei qui, quando giocavo poco in Serie B e con l’Atalanta lui mi ha dato fiducia e convinzione nell’Under 21, mi ha fatto crescere tantissimo. Ringrazio anche Mihajlovic che mi ha fatto esplodere definitivamente alla Sampdoria, è una persona che ti dice tutto in faccia nel bene e nel male.
Se è vero che dopo l’esordio in A sono andato a lavorare in una bottega? Sì, ho fatto il meccanico da mio zio e anche il giorno dopo l’esordio in massima serie a Parma sono andato a lavorare. I motori sono la mia passione.
Mia sorella è la Messi del calcio femminile? Quando ero piccolo la seguivo all’oratorio, in una gara con il suo tiro fortissimo famoso colpì una traversa e il pallone scoppiò, mi colpì molto quella cosa”.