Tanti i giocatori in fuga dalla quarantena che lasciano le proprie squadre per tornare nei propri paesi d’origine. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Non solo i giocatori della Juventus (ne parliamo QUI), da Ronaldo a Khedira, da Higuain a Pjanic. Sono tante le stelle che stanno sfuggendo alla quarantena per tornare a casa.
Denunciati per aver violato l’obbligo di autoisolamento dopo essere tornati in Serbia: è successo a Luka Jovic del Real Madrid e Nikola Ninkovic dell’Ascoli. E’ quanto riferiscono i media serbi, secondo i quali Jovic avrebbe abbandonato la quarantena a Madrid, imposta dalla Casa Blanca dopo la positività di un giocatore della squadra di basket del club, e sarebbe fuggito in Serbia per festeggiare il compleanno della fidanzata. Nei giorni scorsi la premier serba Ana Brnabic aveva stigmatizzato il comportamento di atleti con compensi milionari all’estero che non rispettano l’autoisolamento.
«Abbiamo denunciato alcuni noti esponenti dello sport», aveva detto, senza però fare nomi. Chiarimento doppio Jovic si è difeso, e poi scusato, attraverso Instagram: «Ho fatto il tampone in Spagna ed è risultato negativo. Perciò, in accordo con il Real, ho deciso di fare ritorno in Serbia per stare vicino alla mia famiglia e alla mia gente. Quando sono arrivato a casa mi sono sottoposto nuovamente al test, ancora una volta negativo. Qui ci sono regole diverse dalla Spagna, mi spiace se ho messo in pericolo qualcuno». Anche Ninkovic ha chiarito via Social: «Non è successo nulla di quanto riportato dai media. Sono a casa e sto facendo la quarantena necessaria per chi rientra dall’Italia».
Psg, fuga per tre Dalla Serbia alla Francia: Neymar era stato tra i primi a sensibilizzare l’opinione pubblica, ricordando lunedì ai 135 milioni di follower su Instagram che non è il coronavirus a circolare, ma le persone. Peccato però che il fuoriclasse del Psg abbia preferito tornarsene in Brasile. Come ha fatto il capitano Thiago Silva con la famiglia, perché, come spiegato dalla moglie, «in Francia non c’è più cibo nei supermercati e in Brasile abbiamo la piscina». In realtà i negozi di alimentari sono ben riforniti. Comunque, anche Cavani ieri è arrivato a Montevideo.
Nei giorni scorsi, a Lione, il numeroso clan dei brasiliani sembrava pronto a trasferirsi in blocco, incluso il d.s. Juninho. Ma il club si è opposto, così solo il centrocampista Mendes pare abbia lasciato la Francia. Nel frattempo, il presidente JeanMichel Aulas ha messo giocatori, staff e personale in stato di disoccupazione parziale, riducendo i costi: lo stato paga fino a 4,5 volte lo stipendio minimo legale, fissato a 1210 euro netti al mesi, il resto dell’ingaggio è garantito dal datore di lavoro, ma solo fino al 70% del montante lordo globale. Anche Amiens, Nimes e Montpellier hanno adottato lo stesso regime.
Non il Psg che non ha vietato ai suoi giocatori stranieri di tornare nei rispettivi Paesi d’origine, imponendo però un programma di un’ora e mezza di lavoro quotidiano: 8’ di riscaldamento, 10 di pesi, 40 di lavoro cardiovascolare, 5 di sprint, 5 di stretching. Anche per questo Neymar è volato in Brasile col suo staff tecnico personale di tre specialisti che fanno parte anche dell’organigramma parigino. Cavani ieri è stato intercettato da solo con guanti e mascherina all’aeroporto di Montevideo, da dove è ripartito per la sua città, Salto. Il 19enne terzino parigino Bakker è tornato in Olanda dai familiari. Verratti è rimasto a Parigi, in quarantena nel suo attico.
In Italia infine si registrano le partenze rossonere di Zlatan Ibrahimovic, che ha raggiunto la famiglia in Svezia, e Leo, che come CR7 si è rifugiato in Portogallo.
Fonte: Gazzetta dello Sport.