Freccia, spinta, sorpasso, contro sorpasso, programmazione.
Bugia e verità.
Antonio Conte un uomo di verità nel calcio che è bugia.
Benitez non aveva dubbi:”Il calcio è bugia”.
Conte afferma che
sia meglio una brutta verità che una bella bugia che tanto viene a galla.
Ha testato negli anni che ai suoi ragazzi la verità non fa male, quando gliela dici in faccia e quando la dici a qualcuno per dirla ad un altro, perché si, pure, nel calcio funziona così.
La spinta da dietro
è cosa buona e giusta
evita i rilassamenti
e favorisce una corretta assunzione di responsabilità.
Neres è uno di quelli che spinge, in campo e nelle gerarchie.
Causa qualche mal di testa al mister quando deve scegliere ma lo fa sentire sicuro che comunque scelga, sceglie bene.
Le prestazioni di Kvara sono di ottima qualità, lo dicono i numeri ma la questione rinnovo va risolta rapidamente perché gli ingranaggi delicati si inceppano anche con il peso dei pensieri.
L’armonia e la serenità fanno un gruppo unito e l’unione fa la forza.
Poi c’è la pazienza che non è una virtù cardinale e neanche teologale
ma è quella dei forti.
Conte ammette di non averne tanta ma la predica in nome della programmazione.
Per vincere bisogna programmare come ricorda il mister.
Certo puoi vincere anche senza averlo programmato perché fai le scelte giuste e i protagonisti sono bravi, bravissimi ma la programmazione è evoluzione.
Trasforma il successo in un asset societario.
Ci vuole tempo a rendere strutturale il successo
ma come dice sempre Antonio Conte:
”Chi ha tempo non aspetti tempo”
Perché, poi, c’è la faccenda dell’attimo fuggente che se non lo acchiappi al volo ti scappa tra le dita.
Come i sogni… che son desideri.
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