Sul campo siamo sicuri avrai la opportunità di dimostrare di essere un campione. Nella vita, lo sei già.
“Mi fermo e penso che il dolore è solo temporaneo, io non smetto mai di allenarmi perchè so che presto tornerò in campo con la mia squadra”.
Quando leggiamo parole come queste l’oscurità piomba su di noi. Il nostro corpo e la nostra mente vengono fulmineamente avvolti da una cappa magnetica ricca di negatività ed ingredienti quali la paura, il terrore, l’impotenza. Ci si sente avvolti da un pessimismo cosmico che presto si scopre fortunatamente essere limitato, uno spazio temporale di complicata sopportazione emozionale ma che in tempi rapidi lascia spazio alla voglia di vivere.
Le parole sono quelle scritte in un Twitt da Francesco Acerbi, calciatore del Sassuolo, che da qualche mese sta nuovamente lottando contro una forma di tumore al testicolo già precedentemente presentatosi ma non definitivamente sconfitto. Parole orrende ma splendide, avvilenti ma incentivanti, deprimenti ma confortanti. La negatività è racchiusa tutta in un attimo, quello che ti cambia la vita, in peggio. Quello che con un colpo di cassino ti cancella tutte le cose belle che c’erano scritte sulla lavagna della tua vita: la salute, il benessere economico, l’amore per la propria professione, gli agi, la libertà di assecondare qualsivoglia desiderio. La positività, invece, è contenuta tutta nel non abbattersi, nel vedere nonostante tutto il bicchiere sempre mezzo pieno, nell’avere la voglia se non addirittura la convinzione, di tornare alla vita cui si era abituati.
Al calciatore del Sassuolo diciamo grazie. Viviamo un mondo difficile, ricco di dolori, sofferenze e fatiche di ogni genere, ma gli inni alla vita, come quello lanciato in questo Twitt da Francesco Acerbi, restano un esempio straordinario di come andrebbe affrontato il dono più grande che ci è stato consegnato tra le mani.