Con il progetto “Charity” dal febbraio 2020 la SSC Napoli al termine di ogni gara mette all’asta cimeli dei calciatori per scopi benefici. Ne parla l’“head of operations” del Napoli Alessandro Formisano ai microfoni di Repubblica
“Sono molto orgoglioso della nostra iniziativa. Abbiamo messo all’asta i cimeli di un singolo giocatore al termine di ogni partita, oggetti che da sempre sono i più ricercati dai collezionisti.
Il ricavato è stato devoluto alle onlus di Napoli e provincia che abbiamo scelto di volta in volta. Le associazioni si iscrivono al link apposito presente nel nostro sito e noi le individuiamo ogni volta. Abbiamo creato una
sorta di database.
Ho voluto fortemente che non ci fossero costi. Ebay ci ha garantito questo servizio, quindi il cento per cento
del ricavato viene trasferito immediatamente alla piccola associazione che abbiamo scelto.
Abbiamo illustrato la nostra idea poco prima del lockdown e naturalmente è andata avanti per tutto il campionato. Lo faremo anche con il prossimo, ormai il meccanismo è oliato.
Naturalmente con il Covid abbiamo voluto dare un segnale concreto al nostro territorio. La pandemia ha creato effetti devastanti dal punto di vista economico e queste associazioni danno una mano a chi è davvero in difficoltà.
Accendiamo i fari sulle diverse realtà. La responsabilità sociale di un soggetto come il Napoli è proprio questo.
Ritiro? Aspettiamo di capire quanti tifosi potranno entrare allo stadio di Carciato. Ci sarà un sistema di prenotazione on-line in modo da evitare assembramenti. L’esperimento ha funzionato molto bene anche a Castel di
Sangro.
Campionato? Cerchiamo di capire quanti tifosi potranno entrare al Maradona per il campionato. Gli abbonamenti? Ora è presto per dirlo: comunque, se ci sarà la possibilità, ci faremo trovare pronti. Per l’inaugurazione dello stadio invece siamo in contatto con l’amministrazione comunale e naturalmente siamo disponibili al dialogo. La disponibilità a collaborare da parte nostra c’è, ma al momento la capienza è fissata ancora a mille spettatori. C’è stata una deroga soltanto per gli Europei, vedremo cosa accadrà dopo. Sarebbe bello organizzare l’evento quando ci sarà il pubblico sugli spalti. Credo sia fondamentale”.