I ricavi complessivi delle prime venti squadre europee di calcio, secondo l’annuale classifica stilata da Deloitte, sono
5.4 miliardi di euro circa, 400 milioni di euro in più rispetto alla passata stagione. È quanto si evince dalla diciassettesima edizione della Football Money League, con il Real Madrid sempre in testa, nono anno consecutivo, superato il record del Manchester United, con alle spalle, il Barcellona ed il Bayern Monaco. Una classifica che consacra il Paris Saint-Germain tra le big europee, sebbene ancora penda sulla squadra francese la poco chiara situazione finanziaria, per la quale è attesa la decisione dell’Uefa: i girondini, hanno quasi raddoppiato i loro ricavi, portandosi a ridosso del podio. Podio dal quale va fuori per la prima volta dal 1997 il Manchester United, specchio di un momento non proprio felice per il calcio inglese.
Nella scorsa stagione, il Real Madrid è stato il primo club a superare i 500 milioni di ricavi, traguardo superato anche quest’anno. Le Merengues si confermano in testa alla Money League, davanti al Barcellona. I catalani registrano un lieve calo, ma le previsioni per questa stagione, li vedono sopra i 500 milioni al pari dei rivali madrileni. Irrompe al terzo posto il Bayern Monaco campione d’Europa e del Mondo: un salto in avanti reso possibile dalle attività commerciali del club, che rappresentano il 55% dei loro ricavi. Dalle risorse commerciali, infatti, i bavaresi hanno ottenuto 35,5 milioni in più rispetto all’anno precedente. Le risorse commerciali la fanno da padrone anche nel balzo del Paris Saint-Germain dal decimo al quinto posto. I francesi registrano ricavi complessivi per 398,8 milioni, e ben 254,7 provengono appunto dalle loro attività commerciali.
La Juventus, si conferma all’interno della top 10, scavalcando il Milan, ed affermandosi come migliore delle italiane in questa speciale classifica. Le altre due italiane presenti nella top 20 sono l’Inter e la Roma, mentre il Napoli (15° lo scorso anno) scende al 22° posto. Per i bianconeri prosegue l’ondata positiva prodotta dallo Juventus Stadium. Inoltre, per il meccanismo di distribuzione dei ricavi della Champions League, la Juventus ha ottenuto la fetta maggiore rispetto a tutti gli altri club partecipanti alla competizione. I ricavi dalla Champions League sorridono anche al Milan, nonostante l’eliminazione agli ottavi di finale. I 51,4 milioni ottenuti dalla massima competizione continentale sono però l’unica voce positiva per i rossoneri. Non se la passa certo meglio l’Inter, il cui crollo sportivo si riflette sul piano economico: il 15° posto, è il punto più basso mai raggiunto dai nerazzurri nella Money League ed i ricavi complessivi vedono una perdita di 31,8 milioni rispetto alla passata stagione. Torna a vedere la top 20 la Roma, nonostante la mancata qualificazione alle coppe europee per il secondo anno consecutivo. I proventi dai diritti televisivi restano la principale fonte di guadagno. Miglioramenti modesti anche nel settore commerciale e per i proventi dal botteghino, anche se la media spettatori per le partite casalinghe va poco oltre il 50% della capienza totale dell’Olimpico.
Si nota la discesa del Napoli, dovuta alla mancata partecipazione alla Champions della scorsa stagione ed alla deludente performance in Europa League, i cui ricavi si sono ridotti ed al contempo, sono aumentati i costi di gestione, soprattutto la voce salari e stipendi, questo porta alla necessità, per la squadra di Benitez, di dover centrare a tutti i costi almeno il terzo posto, altrimenti, probabilmente, sarà necessario operare delle vendite dolorose o non intervenire decisamente sul mercato estivo, al fine di mantenere stabile la situazione finanziaria, potendo contare ancora su un discreto margine dato dalle plusvalenze delle vendite di Cavani e Lavezzi.
Eppure, il Calciomercato, sebbene povero quest’anno, con una Serie A che dopo aver chiuso la sessione estiva della stagione 2013/14 con un saldo attivo di 2,5 milioni di Euro, ha tenuto un comportamento complessivo simile nel corso del mercato di gennaio, dove vi è stato un disavanzo complessivo di 3,6 milioni. Alla fine, il saldo di questa annata è un piccolissimo deficit di 1 milione di Euro.
La realtà, ci potrebbe però trarre in inganno: se la Serie A si è mossa sostanzialmente “a saldo zero”, in realtà abbiamo avuto delle squadre, come il Napoli appunto e l’Inter, che hanno effettuato investimenti pesanti (oltre i 23 milioni di Euro), raggiunte in questa sessione da un Sassuolo che, investendo nella sola sessione invernale oltre 6 milioni di Euro, ha raggiunto la cifra di 23,2 milioni, segnalando un serio tentativo di mantenere la massima divisione.
Altre, con una politica opposta, hanno capitalizzato alcuni giocatori: su tutte la Roma, con un saldo positivo di 40,6 milioni di Euro con a distanza la solita Udinese (+14) e poi le rivelazioni Parma e Torino.
[Fonte: Transfermarkt]
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