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FOCUS – La crescita di Diawara, per diventare come Yaya Tourè

“Sembro più maturo?  Giocare queste partite per me era un sogno, ora il calcio è un lavoro ma continua ad essere la mia passione e a divertirmi.
Segnare davanti a Tourè mi ha emozionato tantissimo, lui è il mio idolo da quando ero bambino: è stato davvero speciale e non lo dimenticherò mai”.

Queste le parole di Amadou Diawara nell’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli. Il centrocampista guineano ha dimostrato, sin dal primo momento in cui è stato impiegato, di avere una maturità insolita per un ragazzo della sua (giovanissima) età. E se n’è accorto anche Maurizio Sarri, che gli ha dato l’opportunità di giocare da titolare in gare dall’importanza fondamentale: quella di Lisbona contro il Benfica, la doppia sfida con il Real Madrid (al Bernabeu fu, insieme a Insigne, il migliore degli azzurri), e il match di andata contro il Manchester City. Partita nella quale ha realizzato, su calcio di rigore, il suo primo gol da professionista.

Con maturità e personalità, Amadou, dopo il precedente errore dal dischetto da parte di Mertens, si incarica della battuta e infila Ederson, sotto gli occhi di un mostro sacro come Yaya Tourè, il suo idolo fin da bambino. Ma quel rigore è solo il primo passo di un lungo percorso per cercare di diventare come il proprio beniamino. Adesso è arrivato il momento, per Amadou, di fare il definitivo salto di qualità. I mezzi ci sono tutti. E chissà che un giorno non sia lo stesso Yaya a parlare bene di Diawara.

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