Nella conferenza stampa di presentazione tenuta oggi, Carlo Ancelotti, tra i tanti temi toccati, ha parlato anche del possibile spostamento di Marek Hamsik.
“Hamsik ha qualità ed esperienza tali da portarlo in un ruolo più arretrato nonostante abbiamo un giovane come Diawara che in quella posizione ha già dimostrato di poter fare benissimo quel ruolo nonostante l’età”.
Difatti, il nuovo tecnico del Napoli ha confermato l’ipotesi, emersa nelle ultime settimane, di un arretramento della posizione del capitano azzurro. Una parabola che potrebbe ricordare, per certi aspetti, quella di due grandi campioni allenati da Ancelotti: Andrea Pirlo e Luka Modric.
Il primo nasceva inizialmente come trequartista ma, dopo l’arrivo a Brescia di Roberto Baggio, l’allora allenatore delle “rondinelle”, Carlo Mazzone, dovette trovare una soluzione, a causa della sua incompatibilità con il Divin Codino: la paura era quella di bruciare quello che era, palesemente, un talento purissimo. Ma il tecnico romano, con una grandissima intuizione, scelse di posizionarlo davanti alla difesa, ruolo in cui riuscì a dare sfogo delle sue grandi doti tecniche e della sua eccelsa visione di gioco. Un’idea ripresa anche dallo stesso Ancelotti che, dopo il passaggio di Pirlo al Milan, lo confermò in cabina di regia, vista anche la presenza di Rui Costa, Rivaldo e Clarence Seedorf. Il centrocampista italiano fu, per anni, il prototipo del regista moderno, conciliando le doti tipiche del numero 10 e quelle dell’interditore. Dribbling, assist, punizioni e lanci da fantasista, capacità di tenere in mano le redini del gioco, dialogo nel breve e costruzione della manovra da regista.
Percorso quasi analogo a quello di Luka Modric, uno dei più meravigliosi centrocampisti visti nell’ultimo decennio. Il croato agiva, spesso e volentieri, da trequartista nel corso della sua esperienza al Tottenham: qualità, eleganza, inserimento e grande visione di gioco, caratteristiche che portarono molti a paragonarlo a Johan Cruyff. Anche Modric ha, successivamente, arretrato la sua posizione, dopo il suo approdo al Real Madrid, dove trovò Ancelotti: dopo aver vinto la tanto agognata Decima, il tecnico di Reggiolo provò a spostare anche il croato in posizione di regista, ma la conclusione prematura della sua avventura spagnola non gli consentì di portare a termine il processo di metamorfosi del calciatore. La scelta di Ancelotti ha permesso, comunque, di gettare le basi per i nuovi successi del Real, anche sotto la gestione Zidane, visto che Modric è diventato una delle colonne portanti della squadra, nel suo ruolo da regista avanzato. Due storie che, sicuramente, possono far ben sperare per il prosieguo dell’avventura azzurra di Marek Hamsik: con un ruolo tutto nuovo.