Franck Ribery, nuovo acquisto della Fiorentina, ha rilasciato, in conferenza stampa, le sue prime parole da calciatore della squadra viola.
Sul perché della scelta di Firenze:“Voglio ringraziare il mio agente e la dirigenza: abbiamo parlato tanto insieme e sono molto felice di aver trovato l’accordo e di essere qua. Ho trovato tanta motivazione e fiducia nei miei confronti da parte del club. Mia moglie è stata molto importante per me, la famiglia conta molto”.
Se pensa di essere un concorrente con CR7: “Io sono in A perché è un grande campionato, perché ci sono tanti grandi squadre e per dare una mano alla mia squadra: non per essere concorrente a qualche altro giocatore”.
Sul perché ha scelto di rimettersi in gioco in Italia e sull’idea di arrivare a 40 anni come Totti: “Il calcio è la mia vita, ecco perché ho scelto di restare in Europa: sono davvero felice di aver trovato la Fiorentina. Totti? Ho tanto rispetto per lui anche se giochiamo in ruoli diversi. Spero di arrivare anche io a 40 anni nel calcio giocato. Il mio infortunio? Io sono sempre stato a disposizione della squadra da quando mi sono rimesso, anche se poi l’allenatore ha fatto altre scelte”.
Su cosa si sente di poter dare alla Fiorentina del prossimo anno: “Io mi sento molto motivato, ho sempre voglia di giocare ed ho firmato un biennale per portare la mia esperienza in campo ed aiutare i giovani a crescere. Spero di dare qualcosa di nuovo ad una società molto ambiziosa. Spero di aiutare la squadra ad arrivare tra le prime 5 e perché no nelle prime 3 della Serie A”.
Sul campionato di Serie A in generale: “E’ un grande campionato, ci sono giocatori super: Juve e Inter hanno fatto un grande mercato. In Italia c’è una cultura speciale, qui tutti vivono per il calcio. Voglio divertirmi e confrontarmi con squadre che ogni anno lottano per vincere la Champions”.
Sull’accoglienza dei tifosi viola ieri e oggi allo stadio: “Ieri l’accoglienza è stata speciale: la gente appassionata di questa città mi ricorda quella di Marsiglia. Stasera ci sarà lo stadio pieno e tutto questo mi spinge a dare il massimo per i tifosi e lottare per questa maglia”.
Sull’idea di tornare in Francia: “Sì, ci sono stati dei contatti ma la via volontà era quella di andare in un Paese in cui non ero mai stato: qui c’è una bellissima mentalità e si mangia bene. Toni? Sì, ci ho parlato, per me è come un fratello”.
Su Federico Chiesa: “Quando ho parlato con Barone e Pradè mi hanno detto che Chiesa è un ottimo giocatore: è forte, veloce e ha un bel dribbling. Il mio obiettivo è quello di aiutare i giovani, la mia mentalità è questa. Spero di parlare tanto con lui, in allenamento e prima della partita”.
Sulle parole di Bekenbauer che lo definì un “biglietto della lotteria vinto”: “Penso che abbia ragione… lo ha capito subito: è grazie a lui se sono rimasto per tanti anni a Monaco, è davvero una grande persona. Spero di essere un biglietto vincente della lotteria anche qua, anche se non sono stato pagato nulla… (ride, ndr)”
Sulla partita in Champions nel 2010 con la Fiorentina e l’arbitraggio di Ovrebo: “Me la ricordo bene quella partita… il Bayern ebbe la fortuna di passare il turno ma furono due incontri molto combattuti”.
Su come un giovane può ripercorrere le sue orme: “Oggi i giovani sono diversi dalla mia generazione: nel 2006 ho giocato insieme a tanti big come Zidane, Hanry e Vieira. Io voglio dire ai più giovani che devono sempre pensare al calcio e divertirsi. Tanti ragazzi di 20 anni dopo 2-3 partite coi grandi pensano di essere arrivati ma non è così. Io sono arrivato in alto perché ho sempre lavorato tanto per migliorarmi”.
Se si sente pronto per giocare sabato contro Ancelotti: “Non sono ancora pronto: in questi giorni ho fatto tanti allenamenti personalizzati, ma lavorare in una squadra e fare amichevoli è tutta un’altra cosa. Adesso voglio solo pensare a lavorare, non so quanto ci vorrà: magari 5 giorni, magari una o due settimane. Ma se il mister mi chiama io sono pronto, sono qua”.