Si ritorna con l’analisi tattica della partita che ha giocato il Napoli e si riparte con una che definire emozionante è dire poco.
Quella di ieri sera tra Fiorentina e Napoli, la prima di campionato, è stata una partita spettacolare; uno spettacolo dovuto alle difese ancora da collaudare per bene, così come c’è da trovare la condizione fisica e mentale adatta. Lo dimostrano i sette gol segnati e le tante azioni pericolose create.
Alla fine a spuntarla è stato il Napoli ma la Fiorentina non si è mai data per vinta fino alla fine, spinta anche dal calore del pubblico. Andiamo a vedere nel dettaglio com’è andata.
Montella si affida a Vlahovic davanti, il Napoli solo con due nuovi
Gli undici con cui sono scese in campo Fiorentina e Napoli hanno rispecchiato in gran parte quelle che erano le attese. Montella ha schierato il tridente Chiesa-Sottil-Vlahovic in attacco, con Castrovilli a centrocampo e Venuti sulla sinistra.
Ancelotti invece sceglie di schierare quasi tutta la vecchia guardia, con Fabian Ruiz come trequartista e Zielinski vicino ad Allan. Le novità riguardano la presenza dal 1′ di Di Lorenzo e Kostas Manolas, due dei nuovi arrivi di questo mercato ma che già conoscono bene la Serie A.
Partenza a razzo per la Fiorentina nel primo tempo
La Fiorentina nel primo tempo mette in mostra ciò che può fare, mettendo sotto il Napoli per una buona mezz’ora. A brillare è soprattuto il trio offensivo, capace di creare tanti pericoli alla difesa azzurra; Chiesa e Sottil sugli esterni e Vlahovic al centro, anche se ha mostrato il fatto di essere ancora molto “acerbo” sotto questo punto di vista.
Proprio nei primi dieci minuti con la viola in arrembaggio nasce l’azione del rigore per la squadra di casa che Pulgar trasforma. Il cileno, tra l’altro, sembra in grande spolvero anche se un errore grave poteva costare caro, con Fabian Ruiz che non è riuscito a sfruttare in pieno.
Il Napoli soffre per la prima mezz’ora il dominio viola e nel cercare di contrastare le offensive centrali e laterali c’è spazio anche per qualche ammonito. Non potendo sostenere determinati ritmi per tutta la durata del primo tempo, la Fiorentina dopo la mezz’ora si rintana nella propria area ad aspettare.
Qui gli azzurri cominciano ad uscire fuori, con passaggi di qualità e con un Fabian Ruiz praticamente onnipresente. Il centrocampista spagnolo infatti si muove sempre e va ad occupare sempre le zone giuste del campo per ricevere palla. Nonostante ciò, la Fiorentina si chiude bene e riparte con Chiesa e Sottil che cercano di fare male.
Un miracolo di Mario Rui, che ha sofferto tanto per tutta la partita, salva un pallone da rimessa laterale e lo consegna a Mertens che pareggia. Due minuti dopo il Napoli la ribalta con un’azione offensiva sulla destra da cui nasce il rigore segnato da Insigne. Così si chiude il primo tempo.
Saltano gli schemi tattici e a guadagnare è lo spettacolo
Nel secondo tempo la partita si fa ancora più spettacolare, dove sono segnati gli altri quattro gol. Gli schemi tattici quasi saltano del tutto, a prevalere sono quelli offensivi con Napoli e Fiorentina che cominciano a creare azioni pericolose su azioni pericolose.
Per la Fiorentina sono i soliti due, Chiesa e Sottil, a fare il grosso del lavoro con l’aiuto di Castrovilli; per gli azzurri invece va in cattedra il trio Callejon-Insigne-Mertens con l’ausilio di Fabian Ruiz, autori di alcune azioni di gioco da manuale.
Ad iniziare è la viola, proprio con i due citati, con un’azione pericolosa partita dai piedi di Chiesa e conclusa da Sottil che è deviata. Dal corner successivo scaturisce il gol di Milenkovic del 2 a 2, complice anche l’errore di Meret; ma il Napoli non ci sta e Lorenzo Insigne fa vedere di cosa è capace.
Dopo una discesa sulla sinistra, con intelligenza, appoggia un pallone per Callejon poco fuori dall’area di rigore e lo spagnolo, con un diagonale preciso, mette in porta. Il Napoli poco alla volta comincia a prendere campo, anche se la viola continua a spingere per cercare di pareggiare.
Lo fa con Boateng, entrato dopo 20′ dall’inizio del secondo tempo, su assist di Castrovilli; tiro dal limite che si stampa sul palo e finisce in rete. L’ultima azione importante, dove nasce il gol del 4 a 3 finale, è quella del Napoli con Mertens, Insigne e Callejon che si scambiano un po’ i ruoli.
Il belga prende il posto del napoletano e viceversa, mentre Callejon serve al bacio l’assist in area di rigore per il gol di Insigne.
Difese da collaudare e condizioni da ritrovare
La partita ha messo in risalto il fatto che la condizione fisica e mentale ottimale è ancora da trovare; le due squadre hanno creato azioni a più non posso, mancando anche il filtro a centrocampo e le difese non sono riuscite a tenere. Alla fine è emersa la qualità superiore del Napoli rispetto alla Fiorentina, soprattutto negli elementi.
A livello tattico quindi ci sarà ancora da fare molto sul piano difensivo, dove ci sono state le lacune più evidenti. Troppe volte i giocatori offensivi della viola sono arrivati a ridosso dell’area di rigore senza essere propriamente contrastati.
Insomma, alla fine ha prevalso lo spettacolo al netto di Var e decisioni arbitrali che fanno discutere. Buona la prima per il Napoli.