La sconfitta del Napoli con il Real Madrid fa male a chi si era illuso di espugnare con facilità il Santiago Bernabeu perdendo di vista la realtà che proponeva da una parte una squadra, il Real Madrid, che la Champions League la gioca tutti gli anni e dall’altra una squadra, il Napoli, che invece la gioca un anno si e due no.
Soprattutto la sconfitta di Madrid fa male a quei populisti che hanno alimentato certe illusioni, per poi fare brusche retromarce a risultato acquisito arrampicandosi sugli specchi della credibilità.
Tutto sommato perdere 1-3 in casa del Real Madrid è normale (c’è chi ha fatto peggio) anche se si poteva fare di più o, forse, di meno se parliamo dei soliti errori individuali che regalano gol all’avversario di turno.
Il risultato di 1-3 non preoccupa per l’aspetto numerico, ma per come è maturato, per il gap d’esperienza e di abitudine a giocare questo genere di partite in certi stadi prestigiosi. Di sicuro al San Paolo gli azzurri scenderanno in campo senza paura aiutati dalla bolgia del tifo riducendo così il gap con l’avversario.
Ma il 7 marzo è lontano, meglio non pensarci anche se c’è chi si ostina ad anteporre la partita di ritorno con il Real Madrid alla serie di impegni che il Napoli deve affrontare nell’immediato e che i populisti tendono a snobbare.
Il presente del Napoli si chiama Chievo Verona. Il Bentegodi è sicuramente meno affascinante del Bernabeu, ma la sfida con i clivensi (per il momento) è molto più importante di quella con il Real Madrid.
A Verona si gioca per il secondo posto, la dimensione reale del Napoli appena dodicenne.
Non resta che riporre le fornacelle e i selfie della gita a Madrid e tornare con i piedi per terra. La crescita del Napoli attuale non può prescindere dal vincere partite come quelle con Chievo e….. Palermo.
Per il futuro del Napoli è più importante vincere con il Chievo piuttosto che con il Real Madrid. Se ne facciano una ragione i populisti in cerca di notorietà.