Regolarmente in campo la Juventus Under 15 nella finale scudetto contro l’Inter. Queste le parole del direttore Cherubini ai microfoni di Sportitalia.
“Quanto accaduto a Forlì è stato qualcosa che ha profondamente colpito il nostro club, ci ha fatto fare delle riflessioni interne doverose su cosa non è andato bene, perché sicuramente i nostri ragazzi e noi non abbiamo trasmesso l’immagine corretta, soprattutto considerando che si tratta di calcio giovanile. Quindi, oltre ai provvedimenti, ci tenevamo ad affrontare questo momento in maniera seria. I vertici del club si sono subito mossi, il nostro direttore Marotta si è messo in contatto con la Federazione manifestando anche l’eventuale intenzione di non disputare questa finale, perché volevamo dare un segnale forte sia interno che all’ambiente. Questi fatti sono gravi e devono farci fare riflessioni anche su questi strumenti davanti a cui è difficile trovare contromisure se non l’educazione per evitare di commettere errori, perché questi strumenti di comunicazione immediata rischiano di lasciare pagine brutte. La Federazione ci ha ricordato che c’è uno scudetto da giocare e prendendo atto della nostra volontà di hanno chiesto di onorare questo impegno sportivo e abbiamo accettato come credo sia giusto. Qui chiudiamo la pagina e pensiamo che c’è un avento sportivo da disputare. I nostri ragazzi se lo sono meritato in campo, ora ci piacerebbe pensare alla partita perché i ragazzi questi due giorni hanno vissuto momenti non piacevoli.
Quelli che saranno i provvedimenti vanno valutati non a caldo nell’immediato di un episodio che ha avuto grande clamore. L’impegno che abbiamo chiesto e la Federazione ha recepito è un cammino che porti i ragazzi a essere davvero coscienti di quanto accaduto e soprattutto che crei una cultura perché queste cose non succedano più. Ci sarà comunque tempo per sedersi e affrontare il discorso e capire quale percorso far fare a tutti i ragazzi del nostro settore giovanile, perché poteva accadere a qualsiasi gruppo non solo nostro. Questi fenomeni non riguardano solo lo spogliatoio della Juve, ma pensiamo a noi e faremo il massimo come sempre per evitare che questi episodi possano accadere.
Chiedere scusa alla città di Napoli? Assolutamente sì. Ci terrei molto nel riuscire a far capire che in quel momento sono certo non ci fosse volontà di fare un coro razzista. Solo con la cultura sportiva cercheremo di affrontare questi temi. Ci è profondamente dispiaciuto e credetemi che quando la società arriva a non voler disputare una finale scudetto mostra quanto siamo colpiti. Sono ragazzi giovani, pensiamo all’aspetto e che le cose non si ripetano”.