A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Pietro Lo Monaco, consigliere FIGC.
“Il calcio sa perfettamente che vive un momento di grande difficoltà, al massimo certi componenti come i calciatori non vogliono perdere mai e vogliono rispettare i contratti. Non è vero che le società non prendano atto, mi sembra che ci siano stati dichiarazioni nelle quali si spiegava che il COVID-19 aveva portato termine. Consideriamo che la situazione va a unirsi a un modus vivendi che non era dei più felici. Tutti gli introiti all’80-85% vanno nelle tasche dei calciatori e delle componenti che gli girano intorno. Così la ricchezza del calcio va via. In Germania invece è 50-50%, così da poter investire ancora e dire ancora la sua. Le difficoltà sono ingigantite da questa malattia, non solo nel calcio. Il calcio non si esime da questa crisi ma è in piena crisi. Quando la gente non può andare allo stadio, che calcio è? Un altro calcio, a cui si fa fatica ad abituarsi, che crea negatività, specie se le componenti del sistema intendono mantenere i loro guadagni inalterati.
Il calcio italiano può perdere qualcosa in corsa dalle televisioni? Inevitabile, cercheranno di sfruttare questa situazione di disagio creata dal COVID-19. La non presenza dei tifosi allo stadio però teoricamente dovrebbe portare abbonamenti maggiori. Non è un caso che la Lega si stia organizzando nel prossimo trienno su basi diverse. In questo momento le società con bilanci sani sono poche.
Nel calcio sembra che tutto sia dovuto, che ci sia una zona franca. Con Juventus-Napoli è stato fatto un gran patatrac, bastava un po’ di buonsenso. I calciatori devono stare attenti perché l’ultima soluzione è fermare totalmente il calcio. Quando capita qualcosa di delicato si va a gestire e si cerca di continuare affrontando lo spauracchio”.