Come spiegato all’inizio del documento, il protocollo aggiornato intende fornire chiarimenti a seguito della emanazione degli ultimi Dpcm, delle Ordinanze e delle Circolari del Ministero della Salute. Nonché sulla base dei dati epidemiologici aggiornati e delle nuove acquisizioni scientifiche. I temi più importanti dal punto di vista applicativo sono tre:
- Test antigenici rapidi.
- Gestione dei casi di accertata positività.
- Isolamento e quarantena.
In alternativa ai tradizionali tamponi molecolari PCR, possono essere utilizzati anche i test antigenici (quantitativi con immunofluorescenza). Il cosiddetto test rapido – sia per i test di routine previsti nelle 48 ore antecedenti le partite, sia per quelli richiesti nel giorno partita per i. Gruppi Squadra con positività documentate, nonché nel monitoraggio con tamponi ogni 48 ore, previsto dal protocollo, in caso di isolamento fiduciario.
Il provvedimento (isolamento/quarantena e stop all’attività) dovrà essere adottato anche nel caso di un test antigenico debolmente positivo, a meno di una conferma di “negatività” ottenuta con test molecolare classico. PCR, almeno 4 ore prima dall’inizio della partita.
Nel protocollo si ricorda che l’approvvigionamento dei test per le persone interessate “non deve minimamente impattare sulla disponibilità del reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni sanitari del Paese”. Si intende esclusivamente a carico delle singole società.
Al termine della gara, tutto il Gruppo Squadra che ha avuto contatti stretti con il caso confermato riprende il periodo di quarantena fino al termine previsto.
Infine, una precisazione: la gradualità di ritorno dell’atleta agli allenamenti/competizioni dovrà essere valutata dal. Responsabile Sanitario del club in relazione al quadro clinico di riferimento (decorso della malattia, test di laboratorio, risultati degli accertamenti previsti per il rilascio della nuova certificazione di idoneità agonistica), e al contesto e alla durata dell’interruzione dell’attività dovuta alla malattia.
Le persone asintomatiche risultate positive possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività. Al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo. In breve: 10 giorni + test negativo.
Possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia. Cioè perdita del senso dell’olfatto e del gusto o alterazione del gusto. Che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. In breve: 10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test negativo
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. In breve: 21 giorni di cui almeno 7 senza sintomi.
Fonte: Sky Sport