Nel corso della trasmissione Linea Calcio, condotta da Silver Mele, su Canale8,
il Dottor Marco Di Lello Presidente della commissione affari economici della FIGC, commenta lo scandalo D’Onofrio che ha travolto i vertici dell’AIA.
“Premesso che, pur avendo origini campane, il D’Onofrio ha fatto la carriera arbitrale in Lombardia, la vicenda, pur gravissima, non ha portato al commissariamento dell’AIA, perché tocca una piccola parte dell’associazione e cioè la procura arbitrale.
Procura autonoma, e con assoluto potere discrezionale, nell’ambito di competenza,
esclusa( fino al momento dello scandalo) da quella della Federcalcio.
A partire, dal prossimo mese di dicembre la procura arbitrale verrà inglobata in quella della FIGC.
L’autonomia dell’organizzazione arbitrale, e le sue regole poco stringenti, hanno determinato
il cortocircuito che ha permesso a D’Onofrio( già condannato in via definitiva ed agli arresti domiciliari per reati di droga)di diventare procuratore capo.
Sono mancati i controlli, per cui lo stesso Trentalange non era a conoscenza della reale posizione del suo procuratore che utilizzando l’auto certificazione, ha dichiarato, mentendo, di non avere carichi pendenti o condanne passate in giudicato.
In passato, proprio il presidente del Napoli, aveva provato a slegare gli arbitri dalla FIGC tentando di portarli sotto il controllo della Lega Calcio come accade in Premier.
Di fatto,
l’autonomia degli arbitri, che deriva dalla volontà di evitare possano essere condizionati, è stata usata malissimo.
Se le istruttorie fatte da D’Onofrio nei confronti di arbitri, poi condannati, risultassero viziate, le presunte vittime potrebbero chiedere la grazia al presidente federale.
Sono tanti i problemi del calcio italiano recentemente ci sono le inchieste sulla Juventus con le richieste di misura cautelare che erano state fatte per Agnelli, la vicenda vergognosa della curva interista.
Episodi gravissimi,
che inquinano il gioco più bello del mondo ma anche un’industria che muove più di quattro miliardi di euro nel nostro paese.
È evidente che dove ci siano tanti soldi, aumenti la possibilità di commettere reati, così come è evidente che il calcio meriti maggiore trasparenza.
Oggi, il Napoli rappresenta la parte migliore del calcio italiano in ogni senso.