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Ferrara: “Oggi a Diego avrei detto parole diverse, la squadra lo adorava”

ferrara maradona

In un colloquio telematico con il giornalista Tony Damascelli, Ciro Ferrara ha ricordato Diego Armando Maradona rievocando vecchi ricordi e vari aneddoti. 

“Oggi gli avrei detto parole diverse, per aiutarlo. All’epoca avevo 17 anni e mi mancava la personalità per poterlo affrontare. Quando sentivo sgommare la sua Ferrari in ore notturne – vivevamo nella stessa palazzina a Posillipo – capivo che al di là del divertimento, che con Diego non mancava mai, c’era qualcosa che non funzionava.

Lui si è fatto male da solo. Ma è stato generoso con tutti. Nella squadra era adorato perché si metteva davanti petto in fuori per difendere tutti. Quando abbiamo vinto la Coppa Uefa in Germania davanti alle telecamere mi indicò come il protagonista di quella vittoria, perché napoletano. Mentre invece era sempre lui il grande trascinatore delle nostre vittorie. Ma cercava di mettere il gruppo davanti. Un grande insegnamento di vita. E non sopporto chi lo giudichi aspramente come se tutti non abbiamo sbagliato nella nostra, di vita. Lui non pensava di essere un santo e non chiedeva nemmeno di essere un esempio, ma voglio ricordare che persino Sant‘Agostino fino a oltre trent’anni visse in maniera discutibile, prima di convertirsi. Per questo difendo l’uomo Diego oltre all’incommensurabile campione.”

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