Per analizzare la gara, sulle colonne della Gazzetta dello Sport, è intervenuto il doppio ex Ciro Ferrara, che ha svelato un retroscena su Maradona e Massimo Mauro.
“Lui era il sostituto di Maradona e capitò diverse volte che Diego non arrivasse per tempo al San Paolo. Allora non c’erano le maglie personalizzate e così a quel punto veniva data la “10” a Massimo. Poi però, e capitò più volte, Diego arrivava poco prima del fischio d’inizio e la casacca andava a lui, col povero Mauro che non poteva essere contento”.
Il Napoli intanto ha preparato al meglio la sfida alla Juve, e con ogni probabilità non prescinderà dal 4-4-2: “Ancelotti si è reso conto che senza Jorginho il 4-3-3 aveva i suoi limiti e un allenatore bravo come lui valuta bene pro e contro di ogni sistema con i suoi uomini. Tra l’altro la modifica di posizione ha esaltato il giocatore tecnicamente più dotato: ora Insigne, segnando, si è ingolosito. Un po’ com’era successo da centravanti a Mertens. E poi anche la difesa è più coperta e la squadra soffre meno.
Ancelotti e Allegri? A mio modesto parere, nel nostro campionato sono gli allenatori che meglio sanno leggere le partite, con la grande capacità di “aggiustarle” anche in corsa. Per questo dico che nel secondo tempo potremo avere delle sorprese per come potranno cambiare sistemi o più semplicemente l’interpretazione da parte dei subentrati.
Gli uomini chiave? Pjanic per la Juve. Ormai è diventato indispensabile per far girare la squadra. E può anche essere letale su calcio piazzato. Nel Napoli dico Callejon, che al Real era proprio il sostituto di Ronaldo. Lo spagnolo è un equilibratore in fase difensiva e abilissimo con i suoi tagli imprevedibili in quella offensiva. La sua intesa con Insigne è eccellente, oltre che spettacolare”.