Corrado Ferlaino, ex presidente del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport nei giorni della festa anticipata.
“Sono giorni speciali, mi fanno rivivere quelle sensazioni. Vivo in una casa panoramica e domenica sera, subito dopo la fine della partita, mi sono goduto lo spettacolo dei fuochi pirotecnici partito subito. Non aveva senso aspettare, era già fatta, ma vincere a Torino con la Juve riempie”.
C’è chi guarda al riscatto sociale.
“Lascerei perdere, anche se in questo paese ci hanno considerato spesso italiani di serie B, penserei solo all’aspetto calcistico. Il Napoli ha stravinto il campionato con coraggio, competenza e un pizzico di fortuna”.
La squadra è stata accolta da 10mila persone.
“Ci ho rivisto le immagini di Stoccarda, la vittoria della Coppa UEFA che per me valeva la Champions di oggi, visto il valore delle avversarie. Quella sì che fu una rivincita, quella degli emigranti, di chi era stato costretto ad andare a cercare fortuna lontano dalla propria terra”.
Che talento ha questo Napoli?
“Ha venti-venticinque fuoriclasse e un Padreterno, Spalletti, che ha costruito una macchina perfetta. La squadra non ha difetti, ha convinto tutti a credere in quel calcio. Anche con la Juve, pure se 1-0, ha avuto momenti di evidente dominio”.
Vittoria a Torino come nel 1986.
“Quella fu più larga, 3-1, ma anche questa ci ha dato molto. Se devo trovare un paragon,e lo abbinerei alla vittoria in Coppa UEFA, gol di Renica all’ultimo secondo supplementare. Dal 2-0 dell’andata al 3-0 del ritorno”.
C’è più gusto a battere la Juve?
“Lo chiamo sfizio… Non amiamo molto i piemontesi e le ragioni vanno al di fuori del campo. Però non voglio che ci siano interpretazioni extra calcistiche…”.
E la Champions?
“Quelle sono partite diaboliche, si è visto. E non sarebbe stato facile vincerla. Pensiamo che magari in finale sarebbe andata male e chiudiamola, uno Scudetto è troppo grosso per essere mischiato con pensieri tristi”.