Nell’edizione odierna de ‘Il Corriere dello Sport’ ha rilasciato una lunga intervista l’ex presidente del Napoli Corrado Ferlaino.
L’uomo che ha fatto della scaramanzia un mantra cosa prevede?
«Quello che tutti pensano e nessuno dice, per ovvi motivi: ma io ora posso derogare, so che non ci sono avversari, né pericoli. Ragionando freddamente: il Napoli ha vinto il campionato. Si può scrivere, senza tema di smentita. E l’unica risposta che ora aspettiamo è la data in cui arriverà l’aritmetica conquista: secondo me, a sette o a cinque giornate dalla fine, sarà possibile cominciare i festeggiamenti».
«Questo è un riconoscimento per tutti, dalla società, al direttore sportivo, all’allenatore e ai calciatori, ma ritengo Spalletti il più straordinario protagonista di questa impresa. Per me, il più forte allenatore al Mondo, in questo momento. Ha reso possibile l’impossibile, perché non dimentico che ad agosto, in epoche di previsioni, nessuno si sarebbe spinto a tanto. Ma è vero, la squadra è forte, molto forte».
Una squadra che però rappresenta un tempo, va detto. «De Laurentiis è stato bravissimo e anche fortunato, un merito non irrilevante perché bisogna sapersi guadagnare l’attenzione della sorte e poi è indispensabile essere bravo nel gestirla. Ma aver Giuntoli, un fuoriclasse, gli ha semplificato la vita. Il mercato dell’estate scorsa ha pochi, mi verrebbe dire nessun precedente».
Si sbilanci: chi le piace di più?
«Non mi sono mai innamorato di un atleta, tranne che di Maradona e anche di Careca. Ma Diego è stato il calcio, il più Grande, e Careca mi diede soddisfazione: ero in Brasile in vacanza, ovviamente guardavo partite, se ne giocava una sotto una pioggia torrenziale mi accorsi di questo attaccante elegante, incontrollabile. Mi informai, cominciai subito a trattarlo, arrivarono altri club, ma giocai d’anticipo e feci un affare: non lo pagai neanche tanto»
Napoli ha anche la Champions.
«Sì, bella, ma vada in giro a chiedere alla gente: cosa preferite e veda un po’ che risultati otterrebbe con un sondaggio del genere. I tifosi vogliono lo scudetto, sono trentatré anni che lo aspettano».
Ha già scelto cosa fare il giorno in cui, se il destino non ingannerà il sogno, il Napoli dovrà semplicemente godersi anche matematicamente il suo trionfo?
«Guarderò mezza partita, immagino. E poi lascerò che sia la città a dirmi ch’è successo. Non sposto le mie abitudini e i miei riti, devo tutelare il mio cuore».