In un editoriale sull’edizione odierna di Tuttosport, il giornalista critica il mister del Napoli.
“Una volta piangeva il telefono, adesso piange anche il microfono e la noia per forza di cose è raddoppiata. Il lacrimatore per antonomasia è Sarri, al quale non va mai bene niente e quando non si lamenta brontola, sembra una pentola di fagioli in ebollizione. Sentirlo ogni giorno in televisione lagnarsi dà un po’ sui nervi, soprattutto perché i motivi delle sue recriminazioni sono totalmente astrusi, cioè infondati.
A lui non stanno bene i calendari delle competizioni internazionali e neppure quello del campionato italiano. Dice che il Napoli è penalizzato perché scende in campo 30 ore e passa prima della Juventus, la quale pertanto sarebbe favorita conoscendo in anticipo il risultato ottenuto dalla concorrente partenopea. A parti rovesciate, Sarri si abbandonerebbe comunque al piagnisteo, sostenendo la tesi opposta. Non è mai contento, non lo è nemmeno se la sua squadra vince favorita dal fatto che le è stato convalidato un gol di Mertens in fuori gioco.
Insomma, cosa vuole questo bravissimo allenatore? Che i bergamaschi al termine dell’incontro gli lancino dei babà dalle tribune per addolcirgli una serata per lui già abbastanza zuccherata, visti i tre punti conquistati senza enormi meriti? Quest’uomo va lodato perché di norma la sua formazione è travolgente e riesce ad essere all’altezza di quella bianconera, e in effetti è prima in classifica. Non si capisce perché mugugni senza soluzione di continuità e abbia sempre la faccia scura come se assistesse a un funerale appresso a un altro. Non mi è mai successo di cogliere sul suo volto le tracce di un vago sorriso. Probabilmente frignerebbe perfino se al Napoli venisse assegnato lo scudetto.
Coraggio Maurizio, su col morale e la smetta di attaccare le Juve con pretesti che rivelano una mentalità veteroproletaria poco adatta a chi frequenta il ricco ambiente calcistico. Sarri ha trasformato il Napoli in una grande squadra, ora cerchi di crescere lui sotto il profilo caratteriale. Lo stimeremmo di più se cessasse di romperci le palle e i palloni”.