Enrico Fedele, ex procuratore, attualmente opinionista, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte, per parlare del futuro di Gennaro Gattuso.
“Cosa farei se fossi il presidente del Napoli? Parlo da dirigente: se Gattuso doveva essere esonerato perché non in sintonia con le direttive societarie, bisognava farlo prima. Non si può fare questo balletto con cui se vinci si magnificano le persone, poi se si perde di nuovo tutti in discussione. I dirigenti con competenza fanno valutazioni. Ora bisogna andare avanti e cercare di fare il possibile per guadagnare la qualificazione alla Champions League. Un giusto riconoscimento per Gattuso, come lo sarebbe la vittoria di un trofeo, ma credo che a fine campionato le strade si divideranno.
Veretout meglio di Bakayoko? Sono due ruoli diversi. Bakayoko non lega il gioco ma è difficile trovare giocatori con le sue caratteristiche. Lui è stato preso per fare da argine e fare il passaggio di due metri. Se fosse stato veloce sarebbe stato meglio di Vieira. Domenica il peggiore in campo è stato Demme, il migliore per quanto riguarda il movimento, ma il peggiore dal punto di vista tattico. Gestione manageriale allargata? Non è nelle corde di De Laurentiis. Bisogna poi vedere se mesi fa andasse fatto un discorso diverso. Perché contro la Fiorentina certe critiche non sono state fatte? O quando ha vinto a Cagliari? Diciamo così: il momento di delusione dev’essere preso in considerazione ma anche coerente. La realtà è una: il mestiere del tifoso è quello di emozionarsi e deprimersi.
La testardaggine di Gattuso sta portando a snaturare le caratteristiche dei giocatori. Per questo dico che a fine anno dovrebbero dividersi. Gattuso è una persona eccezionale da un punto di vista umano ma a livello di lettura della partita non mi soddisfa. Se io sono il proprietario di un pullman durante una gita e il guidatore che ho messo sbanda per motivi di testardaggine, allora devo intervenire. Se arriva alla meta, ci si complimenta e poi lo si mette da parte. Gattuso non resterà a Napoli, su questo state tranquilli”.