Enrico Fedele, ex agente sportivo, ora opinionista, ha commentato la sconfitta del Napoli contro il Cagliari sulle colonne del quotidiano Roma.
“Ma chi ha inventato il turn over? È il male di questo calcio moderno e Ancelotti non riesce a guarirlo. Anzi ieri sera è stato lui il responsabile di una sconfitta che fa tanta rabbia. Perché mandare in campo una squadra con tanti volti nuovi rispetto alla travolgente partita di Lecce e con moduli tattici diversi dalle precedenti partite? Schierare tanti piccoletti contemporaneamente è stato il primo grande errore: perché un attacco con Insigne, Mertens e Lozano contro una squadra che avrebbe, come è stato, eretto un muro difensivo al San Paolo? Non riesco a dare una spiegazione tecnica. Perché non mandare in campo subito Llorente, l’unico vero attaccante di fisicità ed esperienza da tutti “beatificato” sia in Champions che in campionato? Mi piacerebbe avere una spiegazione dal buon Carletto che ancora una volta ha rivoluzionato la formazione base. Stabilisca quali sono i sette-otto titolari e faccia girare il resto dell’organico. Probabilmente vuole dimostrare al presidente De Laurentiis che gli uomini messi a sua disposizione sono tutti validi. Purtroppo non è così, soprattutto quando, pur di farli giocare, si utilizzano in ruoli diversi. Perché schierare titolare Lozano che ancora una volta ha dimostrato di non essere in forma e di essere un ectoplasma? A me sembra essere il peggior Vargas…. E ho detto tutto. Ieri sera ho notato tanta confusione, poca razionalità, assalto alla porta avversaria, in particolare nel primo tempo, sotto ritmo e una difesa che già nelle prime battute di gioco si era fatto infilare in contropiede dai sardi. Stesso errore in occasione del gol del ko che ha suggellato una sconfitta che deve far riflettere un po’ tutti, anche se chi deve farsi un esame di coscienza è solamente il mister. Lasci stare il modernismo e pensi al calcio concreto che richiede quei sette-otto giocatori fissi con gli inserimenti a rotazione e limiti i moduli tattici a un numero accettabile in modo da far giocare a memoria la squadra anche quando si è costretti a far riposare i giocatori non in condizione.