A Radio Marte nel corso della trasmissione “Marte Sport Live” è intervenuto Enrico Fedele, ex procuratore sportivo e dirigente, ora opinionista.
“Di Lorenzo è un ottimo giocatori con grandi qualità fisiche, deve migliorare in difesa ma oggi come oggi il Napoli ci può fare affidamento. Osimhen? Se dobbiamo ripartire si deve ripartire da lui e da Koulibaly. Ha una gioventù coraggiosa ma un giocatore il gol non ce l’ha nel sangue, ha fatto massimo 14 gol a stagione. Se uno non ce l’ha non arriva a situazioni particolari. Dovrebbe essere un grande trascinatore con vicino uno che sente la porta. Può svariare in attacco ed essere di aiuto ad altri attaccanti. L’unico che ha i gol nelle gambe è Lozano, dobbiamo tornare al vecchio ristorante dove si mangia bene anche se non è più quello di una volta, cioè Mertens. Osimhen durante la corsa stacca l’avversario ma si scompone, quindi tira in maniera non lucida. Peraltro non ha gente che lo accompagna.
La chimera è qualcosa di irraggiungibile, mentre credo che il Napoli – se si ricompatta – possa aspirare allo Scudetto, anche se in minima parte, perché anche le altre rallentano. Allora il Napoli, al di là di questa sconfitta amara, può credere. Ma non deve temere l’Inter e il Milan ma sé stesso. Anche adesso Mertens vale di più di Osimhen in area di rigore, non si discute. Spalletti un po’ in confusione? Con la Lazio aveva indovinato i cambi. Lui è stato inopportuno nelle dichiarazioni di post Lazio e post Milan però non è che stia sbagliando.
Osimhen e Mertens insieme può essere una soluzione? Sicuramente, io giocherei con loro due vicini. Mertens non è in un momento di forma notevole ma il Napoli deve fare gol. Giocare con gli esterni significa dare la possibilità di ricevere il pallone sui piedi per dare poi modo all’altro esterno di incrociare e fare gol. La squadra è stata costruita per Osimhen credendo che fosse un goleador ma non è giocatore da 20 gol all’anno, pur essendo un grande combattente.
Milan? Non è una macchina da guerra così come non lo è l’Inter. Dobbiamo sperare in una defaillance e sbagliare il meno possibile. Spesso ho detto che il Napoli non lottava per lo Scudetto, ora dico che ha almeno il 10% di chance”.