L’opinionista Enrico Fedele, sulle colonne del quotidiano Roma, ha pesantemente criticato Carlo Ancelotti e il suo Napoli.
“È il caso di dire che siamo andati a Milano a pettinare le bambole. Una delusione enorme, una partita disarmante che mi costringe a dare zero a tutta la squadra. Non posso salvare nessuno, proprio nessuno. E devo processare Ancelotti che mi sta veramente deludendo. Sabato ha schierato un Napoli illogico tatticamente e ieri sera, quando sembrava che l’undici mandato in campo avesse un po’ di logica, ecco che la squadra è venuta meno su tutti i fronti: imbambolata in difesa, distratta a centrocampo, assente in attacco. Di chi la colpa? Dell’allenatore innanzitutto che ha dimostrato di avere le idee confuse, soprattutto quando insiste nell’utilizzare giocatori fuori ruolo, schierando due esterni che non sono esterni e lasciando in panchina il buon Hamsik. Poi comincio a pensare che il “maestro” Ancelotti si sia intestardito a cambiare continuamente formazione per far dimenticare Maurizio Sarri, che puntava unicamente su quella stretta rosa di dodici, tredici giocatori: tu non cambiavi, io cambio. Ed ecco i risultati: fuori dalla Champions, fuori dalla Coppa Italia, fuori dalla lotta per lo scudetto. Non ci resta che l’Europa League, ma con questo caos che sta nella mente del tecnico, sinceramente comincio a preoccuparmi non poco. Scelga la formazione base senza dimenticare che il trio Callejon-Mertens-Insigne è l’unico che può dare una svolta in questa seconda fase della stagione. Poi si chiarisca subito il caso Allan, altrimenti sarà una spina nei fianchi del mister. Se non era stato utilizzato sabato in campionato, andava messo fuori anche ieri sera per gli stessi motivi che sono certamente a conoscenza dell’allenatore. Il mio invito, lo ripeto, è rivolto al bravo Carletto: faccia un esame di coscienza e ritorni ad utilizzare i giocatori nei loro ruoli, altrimenti i vari Fabian Ruiz, Zielinski, Milik e Diawara invece di essere valorizzati verranno svalutati. E poi chi lo ferma De Laurentiis?”.
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