L’opinionista Enrico Fedele, sulle colonne del quotidiano Roma, ha commentato la gara vinta dal Napoli contro il Bologna.
“Ben venga la sosta di fine girone di andata. È l’occasione per far capire a Carletto Ancelotti che è ora di cambiare. Finiamola con questo 4-4-2 che nelle ultime quattro partite ha fatto solo danni sul piano del gioco, nonostante le tre vittorie in extremis e la maledetta sconfitta a San Siro con l’Inter. È una involuzione preoccupante se non si cambia rotta, se non si mette in soffitta l’attuale modulo tattico, praticato in Europa solo dal Napoli, e si rispolvera il 4-4-3, il cammino futuro diventerà molto duro.
Rifletta bene Ancelotti. Sappia che la rosa a sua disposizione è fatta di una base di 14 giocatori con le alternative in difesa di Mario Rui con Ghoulam, a centrocampo di Fabian Ruiz con Zielinski e in attacco di Milik con Mertens. Questo Napoli è nato con Hamsik centrale con due mediani laterali e il trio Insigne-Mertens-Callejon, guai a continuare a fare esperimenti che ci porterebbero a fare brutte figure. Ancelotti è uomo di calcio e dopo aver visto all’opera tutti gli uomini a sua disposizione nell’arco del girone di andata e nella sfortunata fase a girone di Champions, deve riflettere sul futuro se vogliamo andare avanti nelle Coppe, ma soprattutto in Europa, una volta fuori dalla lotta per lo scudetto.
Contro il Bologna ho rivisto il Napoli inconsistente, con un Allan improvvisato in cabina di regia, un Verdi spettatore non pagante, ma soprattutto una difesa colabrodo che faceva acqua da tutte le parti. E meno male che Mario Rui nel finale è riuscito a mettere la pezza, altrimenti staremmo qui a morderci le mani per altri due punti persi al San Paolo.
Abbiamo poi avuto due conferme: che Milik è l’attaccante giusto quando affrontiamo le squadre di mezza elevatura grazie a quella fisicità che non emerge però contro formazioni di alta classifica e che Koulibaly è il nostro Maradona: il pacchetto difensivo non può fare assolutamente a meno di lui. Polemiche sulla Juve? I rigori c’erano e non c’erano, ma il Napoli deve continuare a pensare a se stesso”.