Faouzi Ghoulam è al suo ennesimo ritorno in campo e, contro il Lecce, giocherà una partita anche con sé stesso ed il suo grande cuore.
“Ma quant’è forte Ghoulam?!”
Meno di due anni fa era questa la domanda retorica di ogni tifoso del Napoli.
E le risposte erano le più varie e colorite ma, di certo, tutte sottolineavano la crescita esponenziale ed il livello di prestazioni da top assoluto del terzino algerino.
Una freccia sulla fascia, una potenza disarmante ed elegante che si liberava per quei 100 metri da solcare come un treno inarrestabile per 90 minuti.
Un’arma, anzi, l’arma con cui sfidare la Juventus in Serie A e le grandi d’Europa in Champions League.
Poi la gara con il Manchester City. Ed i legamenti che fanno crack. Ed un’operazione. E due, e tre. Ed ogni volta tempi di recupero, speranze che svaniscono, prestazioni che non convincono. “Ma non è pronto”, “Dramma Ghoulam”, “Ha paura, da questi infortuni non ti riprendi più”, sentenze dettate più dalla paura che dalla competenza o reale coscienza delle cose.
Paura di non rivedere più quel giocatore che ha incantato e che, ventidue mesi dopo, è di fronte all’ennesimo ritorno della sua carriera napoletana in un’altalena che avrebbe fatto venire la nausea a chiunque, che avrebbe potuto abbattere letteralmente chiunque.
Forse. Ma non Ghoulam che come Jeeg, leggendario robot simbolo della generazione cresciuta a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, ha l’acciaio a temprare i suoi muscoli e la sua anime ed un cuore che pulsa ad alimentare quella macchina che tutti aspettiamo di vedere di nuovo, presto. Un cuore che ha dovuto sopportare l’isolamento, il vedere i suoi compagni dell’Algeria vincere la Coppa d’Africa mentre lui aveva rifiutato la convocazione per lavorare in ritiro.
Un cuore che ha dovuto convivere con la crescita di Mario Rui che ha scalato le gerarchie. Un cuore che gli ha permesso di esaudire il desiderio di Daniele, un bambino disabile, con il sogno di andare al San Paolo.
Un cuore che batte forte e che non smette di sanguinare azzurro. Un azzurro che tempra quell’acciaio che, con allenamenti duri, una preparazione vera e tanto, tanto sacrificio, è pronto a tornare a brillare sui campi di Serie A e d’Europa. Ghoulam come Jeeg, cuore e acciaio, per riprendersi un sogno, per far tornare quella domanda retorica sulla bocca di tutti, per dimostrare che impegno e abnegazione possono battere la sfortuna. Per tornare. E basta.