Anche Fabio Cannavaro ricorda commosso Pino Daniele.
Il difensore pallone d’oro, affida alle colonne de La Gazzetta dello Sport il suo saluto al cantautore napoletano scomparso l’altra notte.
«Quando scendevo in campo con la pioggerellina, cominciavo a fischiettare «Schizzechea», la mia canzone preferita di Pino Daniele. Perché lui è parte della vita di ogni napoletano. E non solo. Avevo appena finito il mio primo allenamento al Guangzhou, in Italia era ancora notte e non tutti sapevano. Ho pensato di scrivere un pensiero, ma poi mi sono bloccato: come facevo in un tweet a rendere la grandezza di questo artista?
Tanti momenti nella mia vita hanno la colonna sonora sulle sue note. Il rapporto con mia moglie Daniela è nato e cresciuto con le sue canzoni, un linguaggio unico. Qualcosa di diverso, lontano dai luoghi comuni su Napoli. Avevo un bel rapporto con lui. Lo conobbi oltre vent’anni fa, dopo un concerto a Cava de’ Tirreni. Chiesi di incontrarlo e fu gentilissimo: avevo da poco esordito in serie A col Napoli e non ero famoso, solo uno dei suoi «guagliu’» . In genere era abbastanza scontroso, parlava poco, ma con poche azzeccate parole nei suoi testi toccava le corde del cuore.
L’ho visto diverse volte dal vivo, su tutte l’emozione nel concerto al San Paolo del 1998: 80 mila persone a cantare con lui. Pino è stato l’unico a… mandarmi in tribuna in uno stadio.
Ho un rimpianto, condiviso con Edoardo Bennato. Eravamo già d’accordo perché duettassero per la grande festa che stavo organizzando al San Paolo per il mio addio: un modo per raccogliere fondi per «Città della Scienza», nell’estate del 2013. Purtroppo lo stadio non venne reso disponibile e quell’occasione saltò.
Ora i tifosi azzurri chiedono Napule è come inno. Qualche anno fa veniva anche diffusa dagli altoparlanti di Fuorigrotta, poi qualcuno ritenne che portasse male. Io la metterei prima di ogni partita e poi alla fine, se si vince: ’O surdato ’nnammurato.
Concludo con una citazione della preferita: «Vorrei incontrarti per un’ora e scivolare in quello che sarai per ricordarci ancora». Schizzechea, Pino: sono lacrime per te».