Il Pallone d’Oro e campione del mondo nel 2006 Fabio Cannavaro ha parlato dell’Italia in un’intervista che è possibile leggere in versione integrale sulla Gazzetta dello Sport oggi in edicola e della quale vi proponiamo un breve estratto.
“L’Italia mi piace molto. Per l’idea di gioco che esprime, per il lavoro di Mancini, per il cammino percorso. E’ logico che andando avanti sale la tensione e tutto si può complicare in un attimo. E poi ci vuole un po’ di fortuna e se mancheranno De Bruyne e Hazard sarebbe già una bella fortuna, senza ipocrisia. Per me De Bruyne è il numero uno al mondo per visione di gioco e qualità nell’ultimo passaggio.
Mertens ultimamente non è al meglio ma ha grande facilità di tiro e “vede” la porta.
Come si batte il Belgio? Con una grande risposta di squadra. Però devono funzionare le marcature preventive e più avanti il filtro di Jorginho e degli altri centrocampisti. Ogni azzurro deve essere mentalmente pronto, consapevole che un minuto in un Europeo vale 10 partite di Serie A.
L’Italia non ha mai puntato su un fuoriclasse, ma su un gruppo forte, capace di esaltarsi nelle difficoltà. Per me l’uomo in più è Mancini per come fa giocare la squadra e gestisce gli uomini.
Il Belgio è un po’ un bivio delle nostre ambizioni. I ragazzi devono rimanere con la testa leggera, così potranno giocare come hanno imparato a fare insieme. Dovranno sentire l’orgoglio di dire “Noi siamo l’Italia”. E allora saranno gli altri ad andare in difficoltà nell’affrontarci. E poi presto ci sarà il Mondiale”.