L’esterno partenopeo ha scalato le gerarchie in casa Italia, ma non abbastanza per poter partire titolare agli ottavi. Tanti tifosi italiani, poco felici della prestazione della Nazionale nella partita contro l’Irlanda, hanno potuto consolarsi guardando l’impatto di Lorenzo Insigne sulla partita. Un palo e tanti movimenti pericolosi per la retroguardia avversaria hanno messo in evidenza quanto Insigne, mai utilizzato prima del 74° minuto della terza partita della rassegna continentale, possa dare alla squadra di Conte. Diversi tifosi di lusso, ad esempio Rosario Fiorello, hanno prima invocato l’ingresso del talento di Frattamaggiore e poi apprezzato pubblicamente le sue giocate. Il miglioramento nelle gerarchie di Conte dovrebbe comunque essere poco visibile, almeno dall’inizio. Conte, avendo trascurato l’ipotesi 3-4-3 – adottata contro la Spagna nel pareggio di Udine, pochi mesi fa, in cui segnò proprio Insigne – a causa degli infortuni di Marchisio e Verratti, nel 3-5-2 ha trovato in Eder la seconda punta più affidabile da affiancare a Pellé, almeno dall’inizio. Lorenzo Insigne dovrebbe, secondo voci vicine al ritiro di Montpellier, aver superato la coppia ignorante formata da Zaza e Immobile, ma nella decisiva partita contro la Spagna non partirà titolare a meno di sorprese.